Mergim Vojvoda, in missione per conto del Kosovo. Scappando dagli anni novanta
Prima ancora di diventare calciatore, Mergim Vojvoda sapeva bene cosa significava combattere. Perché negli anni novanta inizia la guerra nella ex Jugoslavia, con il Kosovo - territorio da sempre conteso fra Serbia e Albania - che diventa suo malgrado protagonista. E poi perché sul finire di quella decade la spinta secessionista per la Liberazione del Kosovo va a scontrarsi con le forze militari della Serbia. In tutto questo la famiglia di Vojvoda prima si trasferisce in Germania, salvo poi tornare indietro proprio in Kosovo. Nuova fuga, con padre, fratello e sorella che vengono imprigionati in Repubblica Ceca. Mergim viaggia verso il Belgio e, finalmente, ci rimane.
Cresce nelle giovanili dello Standard Liegi, firma un contratto da professionista nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Tre stagioni al Mouscron, poi il ritorno a Liegi e il passaggio, infine, al Torino, per 5,5 milioni di euro.
"Per sfuggire alle bombe abbiamo vissuto nei boschi per alcuni mesi, ci nascondevamo tra i sacchi di grano e ci spostavamo da una parte all'altra con i trattori. Abbiamo lottato contro la fame e la sete, dormivamo sotto le stelle. In ogni partita con il Kosovo mi immagino di essere di nuovo in guerra. Divento un soldato che deve difendere il suo paese". Oggi Mergim Vojvoda compie 29 anni.