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...con Davide Vagnati

...con Davide Vagnati TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 18 marzo 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo
“No a decisioni che mettono a rischio i calciatori. Giusto rinviare gli Europei, finiamo il campionato. A Parma vittoria importante. Di Biagio, che entusiasmo! Petagna? A Napoli se la giocherà”

8 marzo 2010. L’ultima domenica di calcio, poi il Decreto del Governo che ha bloccato tutto per l’emergenza Coronavirus. C’è un’altra partita da giocare, tutti insieme. Che va al di là del pallone che rotola in campo. Una delle partite giocate è stata Parma-SPAL. Una partita che ha rischiato anche di non essere disputata perché pochi minuti prima del fischio d’inizio era arrivato lo stop. Salvo poi riprendere alle 13.45. “Dall’esterno si è visto qualcosa di non coordinato, questo dispiace. Alla fine è stato deciso di farci giocare e quindi dovevamo essere pronti”, dice a TuttoMercatoWeb il direttore sportivo della SPAL, Davide Vagnati.

Tutti a casa in attesa di nuove comunicazioni dal Governo. Come cambia il lavoro di un ds?
“Oggi bisogna pensare prima di tutto alla salute. Ed evitare decisioni che potrebbero ripercuotersi sui calciatori che sono patrimonio della società. Per quanto riguarda me, vedo partite a video, teniamo i rapporti con i ragazzi e parliamo quotidianamente anche con la parte sanitaria. E quando si potrà rientrare cercheremo di farlo rispettando le direttive”.

Ripresa degli allenamenti entro poche settimane senza palla e calciatori nello spogliatoio a gruppi di quattro. Scenario possibile?
“Qualsiasi decisione deve essere condivisa e praticata da tutti. Se vogliamo fare dei gruppi di lavoro, riprendere il 28 o il 30 marzo, giusto per dire due date, dipenderà anche dalla risposta dell’emergenza. Però tutti dovremmo fare la stessa cosa. Altrimenti non sarebbe corretto. Mi sembra comunque una buona soluzione poter fare allenamenti a gruppi, ma in una società ci sono anche i magazzinieri e altri dipendenti: occorre anche capire come tutelare loro”.

Intanto l’Europeo slitta di un anno...
“L’Europeo è una competizione molto importante. Credo ci siano i presupposti per disputarlo il prossimo anno. Oggi è importante porre fine ai contagi e poi cercare di finire il campionato”

Occhi in casa vostra: perché Di Biagio?
“Gigi ha una grande personalità e cultura del lavoro. Ha voglia di mettere in pratica le sue tante idee. Siamo contenti della scelta fatta. Serviva una scossa e l’ho intravista anche negli occhi dei ragazzi. Poi sarà il campo a determinare se abbiamo fatto bene o male.

Avete aspettato tanto prima di cambiare Semplici...
“Dopo tanti anni prendere una decisione del genere non è stato assolutamente semplice, con Leonardo abbiamo fatto un grandissimo percorso. Eravamo abituati a grandi risultati, che purtroppo non sono più arrivati. Sarebbe bello vincere sempre, ma nel calcio ci sono anche le sconfitte”.

Come è nata l’idea Di Biagio?
“Gigi mi ha dato delle risposte positive, quello che mi ha detto mi è piaciuto e la scelta è stata semplice. È venuto con grande entusiasmo”.

La vittoria di Parma ha dato un segnale alla lotta salvezza.
“È stata importante. Crediamo nella salvezza. Nel mercato di gennaio abbiamo rifiutato un’offerta così da non fare andare via Petagna subito. Vogliamo provare a raggiungere l’obiettivo”.

Avete venduto Petagna al Napoli. Sarà pronto per gli azzurri o meglio un’esperienza intermedia?
“Giuntoli è talmente bravo che non ha bisogno di consigli. Petagna è un giocatore importante, i numeri parlano per lui. Ha superato la doppia cifra. Ha sposato il nostro progetto, poi si giocherà le sue carte”.

Quanto è stato difficile trattenerlo a gennaio?
“Dal punto di vista economico lo è stato, perché abbiamo rifiutato tanti soldi. Ringrazio quindi il nostro presidente e Andrea che è rimasto con entusiasmo. Questo fa capire che tipo di ragazzo sia. Non ha battuto i pugni sul tavolo, ha detto la sua ma ha scelto di restare con noi. Per continuare a lottare”.

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