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Uno a giornata. Chi, come, cosa? Gli allenatori già esonerati nel primo scorcio di Serie C

Uno a giornata. Chi, come, cosa? Gli allenatori già esonerati nel primo scorcio di Serie CTUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
mercoledì 11 ottobre 2023, 08:45Serie C
di Claudia Marrone

Si giocheranno quest'oggi il recupero del match Pineto-Pescara e la prosecuzione di SPAL-Lucchese, da riprendere dopo la sospensione per maltempo sul 2-1 in favore dei toscani, e solo a quel punto sette turni del campionato di Serie C saranno andati definitivamente in archivio. Ma al netto di questo, qualcosa è "già andato in archivio", ovvero l'avventura di alcuni allenatori sulle rispettive panchine: per l'esattezza, sette squadre hanno optato per il ribaltone, facendo raggiungere la media di un esonero a giornata. Che certo, su 60 squadre non è magari un bilancio esagerato, ma porta ad alcune riflessioni.

L'antefatto. Chi ha già optato per il cambio
Nel Girone A, si registra solo il caos ad Alessandria, che dopo la nomina del francese Renè Lobello, ha direttamente iniziato l'anno con Fulvio Fiorin, rimpiazzato lo scorso 4 ottobre da Marco Banchini. Più ostica la situazione del secondo raggruppamento, dove hanno già cambiato - in ordine cronologico - Entella (Fabio Gallo ha preso il posto di Gennaro Volpe), SPAL (con Mimmo Di Carlo sostituito da Leonardo Colucci) e Rimini, che proprio ieri ha risolto il contratto con Gabriel Raimondi e deve ora nominare il sostituto. Stessa cosa che, nel Girone C, deve fare il Potenza, che sempre ieri ha sollevato dall'incarico Alberto Colombo; prima di lui, stessa sorte toccata, nel mese di settembre, a Massimo Rastelli ad Avellino, dove attualmente c'è' Michele Pazienza, Raffaele Di Napoli al Giugliano (allenato adesso da Valerio Bertotto) e Fabrizio Romondini al Monterosi, la cui guida è stata affidata a Roberto Taurino.

Le riflessioni
Non tutti i casi sono ovviamente simili, ma prendiamo a esempio Rimini e Avellino, dove - a detta dei protagonisti (o meglio, delle dirigenze) - si erano ravvisati da subito dei problemi. In questi casi, perché insistere e non intraprendere da subito un progetto differente? Negli altri casi - fatta eccezione per la confusionaria annata societaria dell'Alessandria - qualche riserve in più può esserci. Sette turni, soprattutto nei casi in cui si cambia tanto, sono davvero sufficienti per puntare in immediato il dito contro il tecnico e addossare a lui tutte le colpe del caso? Perché, inutile negarlo, quando le cose non vanno è sempre il tecnico che paga per tutti. Sì, esonerarne uno è più facile che rivoluzionare una rosa (a mercato chiuso, con la sola possibilità di pescare tra gli svincolati è impossibile), ma anche quando avviene una rivoluzione dell'organico a metà stagione qualcosa che non funziona c'è. E non sempre in chi si vede sul rettangolo verde. È che la progettualità, specie di lungo termine, in Italia, non è molto in uso...

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