Remy: "Alla Pianese siamo famiglia, prima che squadra. Le cose vengono meglio"
"Il mio percorso calcistico è iniziato in Francia quando ero ancora un bambino, a 5 anni, ho fatto le giovanili li e poi seguito mio fratello, che gioca a calcio come me, e viaggiato un po': prima sono stato in Spagna nel Cadice, e poi Portogallo per due anni, sempre giovanili, ma la possibilità di una prima squadra è arrivata qui in Italia. A Venezia ho fatto due anni in Primavera, poi l'occasione della Serie D con la Pianese, e dopo un grande campionato, eccomi ed eccoci in Serie C": esordisce così, in un'intervista rilasciata in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, il difensore della Pianese Melvin Remy.
Che ha poi spiegato cosa lo ha spinto ad approdare nel calcio italiano: "Dopo aver militato negli importanti campionati di Francia, Spagna e Portogallo, avevo il desiderio di conoscere un altro dei paesi top, volevo misurarmi con questo tipo di calcio. Che per ora, dopo essermi confrontato con tre categorie, mi sta piacendo davvero molto".
Il salto dalla Primavera alla Serie C è spesso complicato. La D è stato il giusto passaggio?
"È vero, la differenza tra i vari tornei si sente, hanno una lettura di gioco completamente diversa tra loro, e già la Serie D è molto formativa in tal senso, c'è un'intelligenza e una forza tattica differente rispetto ai campionati giovanili, anche in quarta serie si deve capire già prima lo sviluppo dell'azione. Però l'approccio con categoria è stato positivo, il mister mi ha aiutato tanto a livello di tattica: sono cresciuto, anche grazie ai compagni, e sono pronto per misurarmi con il professionismo".
Accennavi a mister Prosperi. Anno in D stratosferico, ora si sta imponendo anche in Serie C: un predestinato, come in tanti dicono?
"Per me sì, arriverà lontano. In panchina ha subito dimostrato di aver un'ottima visione non solo del gioco, tanto che abbiamo vinto il campionato, e ora sta facendo bene, la sua mano si vede. E, altra cosa fondamentale, ha il giusto approccio anche con i giocatori, anche a livello umano, ti fa stare bene e ti dà serenità. Con il tempo potrà fare bene anche in altre categorie".
Come già detto, l'approccio con la C è stato molto positivo per noi, una neopromossa che brilla. Te lo aspettavi?
"Sicuramente siamo un gruppo che lavora tanto, prestiamo molta attenzione a cosa ci dice il mister e abbiamo una coesione di gruppo che fa tanto la differenza, anche se può sembrare strano: ma quando si è una famiglia, oltre che una squadra, le cose vengono meglio. Nel calcio non contano i nomi, il singolo da solo non sposta sempre gli equilibri, serve più il collettivo, e noi lo stiamo dimostrando: i mezzi per fare bene ci sono, e questo anche grazie alla società. Sapevo che avremmo potuto avere un buon approccio, ma non dobbiamo adagiarci".
Avete ben figurato anche con squadre blasonate, a Ferrara avete dato prova da caparbietà. Ora vi attende la Torres...
"Contro la SPAL siamo sempre stati uniti, l'obiettivo era quello di fare risultato e abbiamo effettivamente preso un punto, non facile. Ci attende ora un altro avversario importante, ma siamo sereni, perché dobbiamo concentrarci su di noi, per pensare a dare il meglio: non partiamo battuti, ma carichi e pronti a dare oltre il 100%, poi vedremo. Però, come ho detto, siamo sereni, e questo è un buon punto di partenza".