Pianese, Formisano: "Posto asticella su obiettivo che definire storico sarebbe riduttivo"

Dopo una striscia di risultati utili consecutivi, la Pianese, nel precedente turno di campionato, ha subito una battuta di arresto cadendo contro il Rimini, solo la seconda nel girone di ritorno, ma i numeri sono ancora a favore degli amiatini, che vogliono riprendere la marcia per provare magari a puntare direttamente alla Fase Nazionale dei playoff. La classifica lo permette, a ora parla di settimo posto nel Girone B di Serie C.
Intanto però, ci sarà da affrontare il Gubbio, prima gara di un trittico che, con l'infrasettimanale in mezzo, vedrà poi le sfide a SPAL e Torres. A parlare alla vigilia della gara contro gli eugubini, come si legge sui canali ufficiali del club, il tecnico bianconero Alessandro Formisano: "Siamo consapevoli che è un periodo in cui dobbiamo rischiare, ma andiamo ancora a caccia della crescita. Affrontiamo una squadra che forse può sembrare ferita, ma che ha grandissima qualità. Sappiamo che ci aspetta un turno molto complesso, ma vogliamo essere al 100%. Loro hanno un’identità precisa e, con l’arrivo di Gaetano Fontana, hanno iniziato a proporre un calcio con idee chiare, possesso e grande organizzazione. Prima ancora di giocarci contro, voglio fare i miei complimenti al collega, perché il lavoro che c’è dietro si vede ed è tanto".
Aggiunge: "Sono convinto che abbiamo ancora margini di crescita. Abbiamo posto l’asticella su un obiettivo che definire storico, per la Pianese, sarebbe riduttivo. Tuttavia, nel momento in cui dovessimo raggiungere il traguardo, dovremo alzare ulteriormente il livello per essere pronti a giocare partite da dentro o fuori. Quando si arriva a giocare certe sfide in determinati palcoscenici, bisogna anche saperci stare. È necessario che tutti sappiano leggere i momenti, capire quando si deve dominare il palleggio e quando abbassarsi per difendere il risultato”.
Conclude poi: "I valori che stiamo dimostrando in campo, probabilmente, hanno sovvertito i pronostici di inizio stagione. Tuttavia, non possiamo perdere l’umiltà che ci ha contraddistinto fin qui. Non dobbiamo perdere la nostra mentalità operaia”.
