Fermana, il pugno di Comotto. Le scuse del capitano: "Mai successo"
Due giornate di squalifica "per aver colpito con un pugno al volto un avversario con il pallone non a distanza di gioco”, questo il responso del giudice sportivo circa il capitano della Fermana Marco Comotto. Un gesto, quello compiuto nel match contro l'Arzignano, che non trova giustificazioni, e del quale il centrocampista tiene a scusarsi mediante una dichiarazione rilasciata ai canali ufficiali del club: "Voglio chiedere scusa a tutti per quanto avvenuto. Ai miei compagni lo ribadisco, anche perché li ho messi in difficoltà, lasciandoli in dieci per 70 minuti in uno scontro diretto. L’ho già detto a loro, mi dispiace tantissimo: sono il capitano, dovrei essere un appiglio nei momenti difficili e invece ho creato problemi. Voglio chiedere scusa soprattutto ai tifosi: rivedendolo alla tv sono rimasto sbalordito perchè non mi sono reso conto di quanto fosse realmente accaduto. Capisco e comprendo benissimo la loro amarezza e mi dispiace enormemente non aver reso onore con quel gesto al mio ruolo e alla maglia: per loro sono dispiaciutissimo. Un gesto che non fa bene neanche alla Fermana che rappresento da anni e alla società alla quale devo tantissimo”.
Conclude poi: “Non mi era mai successo in tutta la mia carriera ed è un qualcosa che non rientra nel mio modo di intendere il calcio. Chiaramente non mi nascondo e sono pronto alle conseguenze che a livello disciplinare comporterà questa situazione che ripeto mi addolora molto. Sono convinto che abbia inciso in maniera determinante sull’andamento della gara. Chiedo nuovamente scusa a tutti quanti, questa situazione mi ha fatto stare veramente male per il danno che ho portato alla Fermana in generale e alla squadra”.