Di Gennaro: "Non pensavo di lasciare Carrara ma il Catania era irrinunciabile"
Dopo aver centrato una promozione con i galloni da titolare sono pochi i calciatori che decidono di ripartire dalla categoria appena lasciata con una nuova sfida. Serve tanto carattere, grande voglia di sfidare se stessi e, magari, anche un pizzico di "follia" di quella buona. Chi ha scelto d'intraprendere questo percorso nelle ultime settimane è stato Matteo Di Gennaro, difensore classe 1994, che dopo aver festeggiato la promozione in B con la Carrarese (la terza della sua carriera dopo quelle con Feralpisalò e Alessandria) ha scelto di salutare e accettare la sfida proposta del nuovo Catania di Domenico Toscano. Un'avventura che lo stesso calciatore di Sant'Elpidio a Mare ha raccontato, in esclusiva, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com:
Di Gennaro, dopo essersi dimostrato una delle colonne portanti della Carrarese, capace di centrare una clamorosa promozione in Serie B, cos'ha portato alla decisione di lasciare la Toscana per accettare la proposta del Catania?
"Inizialmente non avevo intenzione di lasciare Carrara perché volevo godermi il traguardo che avevamo centrato. Poi sono entrate in gioco altre situazioni e, poi, con la chiamata di una società come Catania fai fatica a dire di non ad una possibilità del genere. Sia per la piazza che per il blasone del club. La possibilità di affrontare un campionato come la C con una squadra importante e con l'obiettivo di riportarla in B dopo tanti anni è stato l'input decisivo per accettare la proposta. Quando mi ha chiamato il direttore Faggiano c'è stato ben poco da fare, mi hanno convinto con le prime parole".
In rossazzurro gli obiettivi sono chiari e le ambizioni di alto profilo, che Catania sta nascendo?
"Questa piazza e questa società ti porta automaticamente ad avere obiettivi chiari e ambizioni di alto profilo. Il Catania che sta nascendo è forte, con tanta qualità e con molti elementi di livello. In più che un mister che si presenta da solo per il suo curriculum. Detto questo dovremo ragionare sempre gara per gara, giornata per giornata, perché il campionato è difficile ma sono convinto che possiamo toglierci grandi soddisfazioni".
In rosa ci sono elementi con grande esperienza: c'è però un giovane che l'ha colpita maggiormente?
"La rosa ha elementi importanti e sono convinto che ne arriveranno altri. Se però devo scegliere un giovane scelgo Alessio Castellini: nonostante la giovane età ha già dimostrato grande carattere e la fascia da capitano che gli è data assegnata lo dimostra. Se continua su questa strada sono convinto che davanti a sé avrà un grande futuro".
Qual è stato l'approccio con mister Toscano? Vi conoscevate già?
"L'approccio è stato subito buono perché ho trovato un professionista vero. Pretende molto, chiede molto ma ha una credibilità tale che fin dalle prime parole che ti dice fa in modo che tu lo segua. Non lo conoscevo di persona, ma solo come avversari. Detto questo sapevo già cosa mi avrebbe chiesto e per me è un tecnico molto importante per la C ma non solo".
Dopo le esperienze nei gironi A e B questa è la prima avventura nel C. Che raggruppamento si sta delineando? Quali sono le due rivali più accreditate?
"Devo ammettere che al momento della scelta di Catania ho pensato anche al girone. Perché dopo aver vinto il Girone A e il B ho l'ambizione di fare lo stesso anche anche in questo raggruppamento. Ci sono squadre forti e di valore e non solo per il blasone delle piazze. Non penso alle rivali, ma solo a noi stessi. Poi sarà il campo e il campionato a delineare quale sarà il nostro cammino. L'obiettivo è vincerle tutte e solo verso la fine capiremo quali saranno le rivali da battere".
Tema seconde squadre. Con l'arrivo del Milan le compagini Under23 sono diventate tre, una per girone. Da calciatore come vede questo progetto voluto da FIGC e Lega Pro?
"Per me è un progetto importante e bello, che andrebbe rafforzato. In questo modo si permette ai ragazzi di crescere affrontando il calcio vero, quello professionistico, contro società storiche e di livello. In più la C si trova ad avere società economicamente stabili, che non è una cosa di poco conto visto che questa categoria ha da sempre bisogno di maggiore stabilità. E non ti nego che provo un po' d'invidia perché se ci fossero state quando sono uscito io dal settore giovanile magari avrei avuto qualche chance in più in categorie superiori. Per questo dico ai ragazzi che hanno questa possibilità di sfruttarlo nel modo migliore perché è una grande opportunità".