Benevento, Carli: "Non è il mercato di gennaio che ci farà vincere il campionato"
Lunga intervista del direttore sportivo del Benevento, Marcello Carli ai microfoni di OttoChannel. Ecco i passaggi principali sul momento del club sannita: “Se facciamo giocare i giovani è perchè pensiamo che siano bravi. Il presidente al minutaggio non ci pensa neanche. Perlingieri ha avuto questa parentesi della Nazionale da cui non è tornato benissimo. Ma gioca perchè bravo, come lo è Nunziante: non è che un intervento non perfetto lo faccia diventare meno bravo. Ha margini di miglioramento esponenziali, ha appena 17 anni. Questo è quando hai dei ragazzi giovani: se non hanno margini di miglioramento loro. Questo campionato si risolverà nella parte finale, e allora arriverà un altro campionato, quando ci 'saranno le margherite': ora è un altro torneo, partite un po' più sporche. A volte sono d'accordo anch'io che qualche partita sporca la soffriamo. Ma il bilancio a ora è positivo, siamo primi. Non sarà sufficiente per vincere se non facciamo un altro step.
Chi parteciperà alla lotteria per vincere? Dal Crotone in su, ma anche dalle squadre a 27 (Catania, Picerno, Trapani) il campionato è aperto per tutti. E anche per questo sarà dura fare punti con tutti. La quota per vincere sarà più bassa degli altri gironi. Questo è livellato verso il basso? Ma chi lo determina questo? E allo perchè la Juve Stabia è sesta in serie B? Per vincere ci vuole grande spirito di sacrificio, qualità morali e tecniche. Sono proprio quelle che servono nel girone C di serie C”.
Spazio, poi, all'immancabile tema mercato: “Il mercato ha tempi lunghi e folli – ha detto - sul discorso dei giovani che potrebbero andare in prestito, stiamo valutando. Per me e il mister Veltri è un ragazzo che deve crescere con noi, non pensiamo di mandarlo a giocare. Con quelli a fine contratto non ci siamo mai affannati, alla fine dell'anno faremo la nostra proposta, se gli piacerà rimarranno, altrimenti andranno da un'altra parte. Sui rinnovi non intendiamo iniziare trattative. Teniamo una linea con tutti, rinnovi solo a fine campionato. Abbiamo dei ragazzi seri, il fatto che siano a scadenza non li scompone.
Le uscite? Numericamente siamo tanti: Nardi non credo che prima di febbraio possa darci una mano, Pinato è già un giocatore diverso da quello che ci ha lasciato. Molto duttile. Con grande serenità dico che non so quello che accadrà, ma la nostra idea è quella di non toccare niente: sicuramente se non andrà via nessuno, non arriverà nessuno. Non ho mai creduto che il mercato di gennaio possa risolvere problemi. L'anno scorso è stato diverso, ma non è il mercato che ci farà vincere il campionato. Se i nostri ragazzi avranno un altro step di crescita, allora vinceremo, altrimenti sarà qual che sarà.
La punta? “Abbiamo un allenatore bravissimo, per me ci sono almeno un paio di ragazzi che possono giocare da punta centrale. Ricordo Sarri quando a Napoli gli venne meno Higuain. Erano disperati, poi lui si inventò Mertens centravanti e sapete tutti come è andata a finire. Siamo tanti davanti, il numero di una rosa è determinante perchè abbia dentro qualcosa di magico. Numericamente non siamo in condizione di prendere altri giocatori, creando una squadra più coesa e più forte. La competizione deve essere leale e onesta: io farei sempre una rosa con 22-23 giocatori al massimo. Non dico che non faremo niente, ma di certezze in questo momento non ne ho. Insomma in questo momento è presto, ma la nostra idea è quella di non fare mercato”.