Alla Juventus inizia l'era Tudor. La Next Gen può essere un serbatoio per il croato?

Era l'estate del 2018 e, come noto, la Juventus si apprestava alla fondazione della Juventus Next Gen (allora Juventus U23), prima Seconda Squadra italiana che prese poi parte al campionato di Serie C 2018-2019; sette campionati di terza serie, che hanno portato, al secondo anno dalla sua nascita, anche alla vittoria della Coppa Italia Serie C, primo e unico titolo conquistato dalla formazione bianconera. Che, con le parole 'Next Gen', ha posto un accento marcato al 'futuro', alle nuove generazioni, che devono divenire un serbatoio anche per la prima squadra.

E infatti si sono spesso viste convocazioni dei baby talenti nella Juventus 'maggiore', con mister Massimiliano Allegri che, sotto la sua gestione, ne ha lanciati in prima squadra addirittura 19 (il primo Hans Nicolussi Caviglia, ora al Venezia), contro i 7 di Andrea Pirlo e i 6 di Maurizio Sarri; non ha fatto eccezione l'ormai ex Thiago Motta, che anche in una delle recenti gare - quella di Coppa Italia contro l'Empoli del 26 febbraio scorso - ha convocati tre ragazzi dalla Next Gen, compreso il neo acquisto di gennaio Alessandro Pietrelli, che dal suo arrivo in bianconero ha fatto faville. Con lui anche Gil Puche, spesso chiamato dal mister, e Vasilije Adzic, tornato in prima squadra dopo un periodo di Serie C; ma nel tempo, sotto la gestione dell'italo-brasiliano, sono stati convocati anche Augusto Owusu e Christos Papadopoulos.

Ora, l'arrivo di Igor Tudor, che dovrà risollevare le sorti della Juventus; difficile dire adesso, senza neppure il primo allenamento svolto dal croato, se proseguirà - intendendo solo questo rush finale di stagione - la chiamata dei baby bianconeri, ma Riccardo Turicchia e Livano Comenencia scaldano da tempo i motori. Che sia adesso la volta buona, anche per magari strategie future?