Pisa, Piccinini: "Dobbiamo chiudere le gare. Non vedo l'ora di affrontare mio fratello"
Quindi partite su quindici disputate. Undici delle quali da titolare e in più ruoli. Si può riassumere in questo modo l'avvio di stagione di Gabriele Piccinini con la maglia del Pisa. Una prima parte di campionato, quella del classe 2001, positiva tanto quanto quella della formazione allenata da Filippo Inzaghi nel suo insieme. Anche se nelle ultime due uscite, contro Carrarese e Cosenza, la vittoria non è arrivata.
"Sono state due gare diverse fra loro - spiega in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com -. Prima di tutto non credo che la mancata vittoria sia dipesa da un calo di forma, ma da altri fattori. Contro la Carrarese il rosso arrivato nella prima parte di gara ha sicuramente inciso su una prestazione comunque molto buona. Sapevamo che sarebbe stata dura e così è stato. Con il Cosenza, invece, abbiamo fatto 70' di altissimi livello dove abbiamo pagato l'esserci abbassati troppo nell'ultima parte di gara con loro che, comunque, hanno trovato il pari grazie a due veri e propri eurogol".
Rispetto alla passata edizione che Serie B è quella attuale?
"Vedo un livello altissimo. Ci sono squadre come il Sassuolo che, secondo me, farebbe la sua figura anche in Serie A e altre compagini come Spezia, Cremonese e Sampdoria che alla fine emergeranno per l'alta classifica".
La vera novità nelle primissime posizioni siete voi. Cos'ha portato di nuovo Inzaghi dal suo arrivo?
"Il mister ci ha portato tanto carisma. Fin dal primo giorno ha lavorato sull'autostima del gruppo e questo tipo di gestione sta pagando sia sul piano delle prestazioni che dei risultati".
Qual è, invece, il prossimo step che dovete fare come squadra?
"Dobbiamo senza dubbio migliorare nel chiudere le gare come quella con il Cosenza. Abbassandoci meno. Anche perché anche difensivamente lavoriamo bene. Credo che sia solo una questione di approccio mentale agli ultimi minuti di partita".
E sul piano personale?
"Devo crescere sul piano tecnico perché le mie peculiarità principali sono da sempre quelle della corsa, del dinamismo e degli inserimenti. Mi manca ancora l'ultimo passaggio e su questo sto lavorando costantemente".
In questo le è d'aiuto il fatto che Inzaghi la utilizza sia come centrocampista centrale che come esterno destro?
"Detto che pur di giocare andrei anche in porta, il ruolo che sento più mio è quello del centrale. Della mezzala. Giocando come uno dei due centrocampisti nel mezzo o anche da quinto di centrocampi mi permette di migliorare anche su altri aspetti che possono risultare utili per la squadra".
Il prossimo weekend vi propone la gara di Mantova. Cosa si aspetta?
"Sono una squadra dall'identità tecnica e tattica molto spiccata. Per questo sarà determinante per portare a casa un risultato positivo la capacità di limitare il più possibili le loro fonti di gioco. Dovremo essere decisi e letali in avanti".
Chiudiamo con una domanda 'di famiglia'. Nel Cittadella gioca suo fratello Stefano. Com'è vivere il medesimo campionato? Vi confrontate sulle vostre esperienze?
"Con lui ci sentiamo spesso durante la settimana e parliamo ovviamente di calcio di quello che affrontiamo. Personalmente, poi, sono felice che adesso sti trovando maggiore spazio in campo. Tanto che non vedo l'ora di sfidarlo nel match di ritorno. Sarebbe la prima volta in carriera".