Burrai: "Obiettivo salvezza, ma siamo Mantova mai domo: se possibile, stupiremo"
"Se la Cremonese non è la più forte del campionato, poco ci manca, e per noi era una gara fondamentale sia per il momento che stavamo passando che per il fatto che contro i grigiorossi era un derby: era una gara che aveva una grande importanza grande, è stato un bene aver vinto": così, nell'intervista rilasciata in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, il capitano del Mantova Salvatore Burrai, anche match winner della gara contro i grigiorossi che sembra aver risollevato moralmente la sua squadra.
Accennavi al momento che stavate passando, non esaltante: si può ricondurre al normale calo fisiologico che tutte le squadre attraversano in un'annata?
"Sia noi che il mister siamo sempre stati molto equilibrati nell'analisi, ed eravamo tranquilli perché oggettivamente non era un momento esaltante quello che abbiamo passato, ma non rispecchiava un momento poi così estremamente negativo: certo, avviamo perso un po' troppo ma per errori nostri, le prestazioni son state sempre abbastante positive. Anche se chiaramente alle volte avremmo voluto giocare un po' meno bene e vincere. Siamo però riusciti a raccogliere comunque qualche risultato positivo, quindi sì, potremmo dire che è un momento no che capita nell'arco di una stagione: speriamo davvero sia stato solo quello".
Il fatto che siate partiti molto bene, da neopromossa, può aver fatto alzare le aspettative su di voi amplificando per l'esterno il momento sottotono?
"Riconosco che, partendo dallo scorso anno, abbiamo abituati tutti a prestazioni e risultati incredibili, e partendo in un certo modo in Serie B si è probabilmente creata l'idea che possiamo subito fare molto: noi però sappiamo che il primario obiettivo è la salvezza, come ha dichiarato poi anche il nostro presidente. Ovviamente però, pur rimanendo con i piedi per terra, non ci poniamo limiti, e se a marzo ci sarà possibilità di fare qualcosa di meglio ben venga, non ci tireremo indietro. Comunque, lo ribadisco, la salvezza è il primo obiettivo, in un campionato poi molto ostico e arduo, dove squadre ben organizzate e forti, costruite per stravincere, stanno faticando, a dimostrazione appunto di quanto sia imprevedibile il tutto".
A tal proposito, credi quindi che i reali valori delle squadra ancora non siamo emersi e la classifica non sia veritiera?
"È ancora presto dare un indirizzo alla classifica e parlare di reali obiettivi, i primi i bilanci si potranno magari fare dopo il girone di andata, specie se si sarà di fronte a classifica meno corta: ora, in un fazzoletto di punti, sono racchiuse molto squadre, una vittoria o una sconfitta cambiano nettamente tutto. Per me è presto per dire chi lotterà per i vertici e chi per salvarsi".
Dalla scorsa stagione, anche in B calendario asimmetrico: come ti sembra?
"Sicuramente cambia un po' l'asset di un'annata, e l'evoluzione della stessa, perché i momenti delle squadre non sono mai lineari, e non avere più un ordine prestabilito rende tutto più incerto. Ma alla fine è una cosa che deve influire poco, tanto dobbiamo lottare contro tutte per arrivare in fondo, anche se appunto, i momenti della stagione un minimo incidono".
Ci sono anche le soste cui confrontarsi, ora siamo alla terza da inizio stagione. Come la state vivendo?
"Stiamo lavorando bene, in modo tranquillo, valutando nell'estremo dettaglio le condizioni fisiche di ognuno: è una sosta serena, arrivata dopo una vittoria che ci consente di preparare la gara contro il Catanzaro in un ottimo clima. Certo, io avrei preferito giocare subito, stavamo facendo bene al netto dei risultati ed eravamo in crescita, ma sapevamo che avremmo trovato tre soste ravvicinate: non possiamo farci niente. Se non pensare a preparare al meglio la gara contro una squadra forte e ben allenata da un ottimo tecnico quale è Caserta".
Circa i tecnici, evidente anche il lavoro e la mano di mister Possanzini. Ottimo l'approccio da tecnico emergente.
"Il suo lavoro, quello del suo staff e quello del direttore Botturi è sotto gli occhi di tutti. Per la categoria mister Possazini è un emergente, ma ha alle spalle un'importante carriera da calciatore e un'ottima preparazione da tecnico come vice di uno dei migliori del mondo, De Zerbi, tutto ciò si vede. Poi ha idee, pensieri e personalità, oltre alla preparazione per poter fare un campionato straordinario e cose belle in carriera: è anche molto attento a noi giocatori, ci fa stare bene, e anche questo conta. Farà strada".
Una nota invece al tuo personale. Sei uno degli uomini simbolo del Mantova, oltre che il capitano, come vivi tutto ciò?
"Dall'anno scorso sono capitano di questa squadra, la fascia comporta tante responsabilità soprattutto iniziali ma in un contesto sano come questo tutto è più facile, e io sono felicissimo di indossarla. Anche i tifosi ci stanno dando una mano, è davvero bello stare qua, e quello che mi interessa è prima di tutto il gruppo: abbiamo tanti esordienti in categoria, ma come ho detto le prestazioni non sono mai mancate, spero ci si possano togliere delle soddisfazioni vere".