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Ungheria, ecco la Turchia, il ct Rossi: "Calha? Un top. Punto su Balogh, Nagy prezioso"

Ungheria, ecco la Turchia, il ct Rossi: "Calha? Un top. Punto su Balogh, Nagy prezioso"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 13:00Serie A
di Daniele Najjar

Arriva la sosta per le Nazionali e l'Italia è attesa dal doppio confronto con la Germania valido per i quarti di finale di Nations League. Nello stesso torneo sono previsti gli spareggi che servono a determinare in quale lega parteciperanno le squadre nella prossima edizione della competizione e fra i vari confronti c'è quello fra l'Ungheria e la Turchia.

Il commissario tecnico dell'Ungheria, l'italiano Marco Rossi, è intervenuto in esclusiva a TuttoMercatoWeb per parlarci delle sue chiamate per i prossimi appuntamenti ed anche per dirci la sua sull'avversaria che si troverà ad affrontare la squadra di Luciano Spalletti. Da giugno a novembre infatti, fra Europei e Nations League proprio l'Ungheria si è trovata per ben 3 volte di fronte ai tedeschi: sono arrivate due sconfitte ed un pareggio (2-0, 5-0 e 1-1).

Come arriva l'Ungheria a questo doppio appuntamento?
"Penso che dal punto di vista della forma individuale fra i giocatori stiamo abbastanza bene. Bisogna anche tenere in considerazione anche come ci arriveranno i nostri avversari, perché anche loro mi sembra che stiano bene in questo momento".

Come vede la sfida alla Turchia? A livello di talento, non è seconda a molte.
"Di sicuro non è seconda a noi: a livello di talento e valore assoluto mi sembra tre volte l'Ungheria. Noi molto spesso siamo partiti sfavoriti però e tante volte siamo riusciti a sovvertire questi pronostici. Poi non è che siccome ci siamo riusciti tante volte allora significhi che debba essere la regola. Ogni partita deve essere giocata con personalità, soprattutto a Istanbul, dove sappiamo perfettamente che le condizioni ambientali non dovrebbero essere troppo favorevoli per noi".

Due partite a loro modo storiche, dato che saranno la 1000esima e la 1001esima della Nazionale. Orgoglioso di esserci lei sulla panchina a questo traguardo?
"Sono molto contento di questo percorso fatto e dei risultati conseguiti alla guida di questa nazionale. Tutto poi deve essere contestualizzato. I numeri infatti non sono opinabili. Sono arrivato in Ungheria nel 2012 a livello di club e dal 2012 e fino a quando non ho preso in carico il ruolo di commissario tecnico della Nazionale si sono susseguiti 5 allenatori, la media era di uno all'anno. A me ed al mio staff è stata data dunque la possibilità di dare stabilità a questa squadra e se sono arrivato ad essere diventato il secondo tecnico come numero di panchine della storia della Nazionale ungherese, che non ha una storia da poco, qualcosa significa e mi rende tanto orgoglioso. Chiaramente poi nel calcio il passato è il passato e l'unica cosa che conta è il presente: vogliamo e dobbiamo onorare la nostra storia".

Fra i convocati non c'è Nagy stavolta. Pesa l'infortunio ed il fatto che ultimamente ha dovuto recuperare con calma?
"Adam è un giocatore che è sempre stato molto prezioso per la Nazionale e per me, non a caso è quello con maggiori presenze sotto la mia gestione. Nel calcio nessuno ti regala nulla, se le ha raccolte è perché è stato bravo. Mi è dispiaciuto molto non poterlo convocare stavolta, ma come diceva lei ha avuto un infortunio che lo ha costretto a stare fuori e sarebbe stata una forzatura chiamarlo. Ogni tanto posso fare delle eccezioni sui criteri che utilizzo per le convocazioni, come per esempio sulla continuità d'impiego nel club. Ma se non ce l'hanno non possono entrare in forma stando con noi sei giorni e dovendo giocare due partite, non c'è modo di lavorare molto se non sugli aspetti tattici".

Balogh invece c'è. E' importante per voi?
"Mi sembra di capire che nelle gerarchie di Chivu abbia perso terreno, dato che nella prima ha giocato titolare, nella seconda è uscito nella ripresa, nella terza è rimasto fuori, ieri invece è subentrato. Però non è un grosso problema, recentemente ha avuto un buon minutaggio ed è un giovane sul quale puntiamo, lo seguiamo da vicino".

Una delle chiavi per fermare la Turchia sarà quella di limitare Calhanoglu, che è un trascinatore per la sua Nazionale? Che ne pensa di lui?
"Credo che quando sta bene sia tra i trascinatori anche all'Inter, che è uno squadrone con un sacco di campioni. La qualità e la continuità di Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan in mezzo al campo è un fattore importante per i nerazzurri. Conosciamo ovviamente la qualità di Hakan che tutti apprezzano, si è evoluto in una posizione più da centrocampista rispetto a quando era trequartista, in questo ruolo sta trovando una dimensione rilevantissima di caratura internazionale. Non lo scopro io, penso che sia uno dei migliori centrocampisti al mondo in questo momento. Sappiamo che dobbiamo limitarlo, come dovremo limitare altri. Lì in mezzo c'è Kökçü che gioca nel Benfica, non propriamente l'ultimo arrivato, per esempio".

E anche davanti poi c'è tanta qualità.
"Guler è un grandissimo talento anche se sta giocando poco. Poi fra lui, Yildiz, Akgün, Yilmaz, Aktürkoğlu... c'è una batteria di attaccanti importantissima. Il nostro compito principale sarà quello di cercare di limitarli al massimo, di essere compatti e di sfruttare le nostre chance".

L'Italia affronterà la Germania, che lei di recente ha affrontato più volte. Quante possibilità ha la squadra di Spalletti?
"L'Italia per definizione ha sempre la possibilità di vincere, contro chiunque. Lo dice la storia, lo dice la qualità dei giocatori che compongono la squadra e degli allenatori che si sono alternati, come di recente Mancini e Spalletti. Queste sono già di per sé garanzie. La Germania è una squadra solida, con filosofia di gioco ed idee ben chiare e consolidate nel tempo. Però tutto può succedere, l'Italia ha dimostrato tante volte che può dire la sua, dipenderà da come ci arriveranno i giocatori chiave. Molto spesso nel calcio poi dipende dagli episodi. Che è vero che bisogna fare di tutto per portarli dalla propria parte, ma anche l'episodio inteso come semplice fortuna va considerato. Nel doppio confronto sarà una partita da tripla".

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