Una sconfitta che mina le certezze del Parma. Troppi errori ingenui e cali imperdonabili
La sconfitta contro il Cagliari fa suonare il primo vero campanello d'allarme per il Parma. Finora i punti sprecati non avevano più di tanto preoccupato, in quanto le ottime prestazioni dei crociati avevano rassicurato sulle potenzialità della squadra. Tuttavia, nelle ultime quattro gare è arrivato un solo punto, ottenuto con due gol in extremis a tempo scaduto contro il Lecce. I recenti risultati hanno rovinato la situazione di classifica iniziale, con il Parma che ora è ormai precipitato in zona retrocessione, unendosi al nutrito gruppo di squadre al terz'ultimo posto a quota cinque. Tra queste c'è anche il Cagliari, che ha ottenuto al Tardini la prima vittoria del suo campionato. Ma come hanno fatto i sardi ad imbrigliare la formazione di Pecchia? Dentro al commento bisogna ovviamente prendere in esame i tanti meriti del Cagliari, ma pure i demeriti dei crociati. Partiamo dai primi: la squadra di Nicola, con il grande coraggio a lungo chiesto dal tecnico rossoblu, è andata a giocare uomo su uomo, mantenendo stabilità e equilibrio per tutto il primo tempo. Una scelta dispendiosa che però ha dato i suoi frutti grazie anche ad un Parma poco brillante, che ha perso tutti i duelli, arrivando sempre in ritardo sulle seconde palle. Un bel regalo per gli avversari, che in questo modo hanno potuto fermare sul nascere ogni iniziativa dei crociati, limitando il talento e l'estro degli attaccanti. Nella ripresa invece, con un Cagliari più basso e attendista, il Parma è riuscito a creare qualche occasione, faticando comunque a trovare la giocata giusta per aprire la difesa avversaria.
La verità è che il Parma è stato troppo lento e prevedibile. E ha commesso ancora gli stesi errori. La manovra è stata troppo macchinosa, con diversi passaggi all'indietro e soprattutto tanti, tantissimi errori di tecnica individuale, anche da parte di giocatori da cui non te lo aspetti. Questo ha dato coraggio al Cagliari, minando invece le certezze del Parma, che con il passare dei minuti son venute a mancare. Soprattutto perché il Cagliari ha capito come mettere in difficoltà lo stile di gioco di questo Parma: come da ammissione di Zortea, Nicola la aveva preparata proprio con l’obiettivo di bloccare il terzino sinistro del Parma, solitamente molto propositivo. Una scelta che si è dimostrata vincente, in unione ai già citati errori individuali e a questa prevedibilità. Quest’ultimo è un argomento molto delicato in casa Parma: Pecchia, conscio delle difficoltà ereditate dalle precedenti gestioni, sa che questa squadra ha bisogno di leggerezza per esaltarsi. Nonostante il tecnico crociato nelle sue dichiarazioni sia sempre ottimista e fiducioso, in realtà i risultati attuali remano contro la volontà di Pecchia. Le sconfitte dolorose hanno inciso sullo stato d’animo di un gruppo che era partito con entusiasmo e consapevolezza e ora le sta perdendo mano a mano. Non vincere ti impedisce di costruire su quell’entusiasmo e al contrario rievoca fantasmi del passato. La realtà è che le difficoltà non possono più esser solo episodiche, visto il ripetersi degli eventi. Il Parma sbaglia e regala, buttando via punti. Certi errori sono stati davvero disastrosi. Anche ieri, il primo gol realizzato dal Zortea evidenzia i limiti di una difesa passiva, che non ha mantenuto le marcature e nemmeno attaccato quel pallone, lasciando solo l’ex Atalanta. Ben più eclatante il terzo, quando il Parma, chiamatelo inesperto o ingenuo, si è buttato in cerca della vittoria, a pochi minuti dal pareggio. Una scelta sbagliata, che ha aperto una prateria al Cagliari per vincerla. Un altro errore grossolano, dettato da un momento di calo e distrazione. Un problema ricorrente, che continua a condannare i crociati in questo inizio. Ieri abbiamo visto il Parma peggiore della stagione, da qui bisogna azzerare e provare a ripartire per tornare a far punti. E per farlo bisogna metter fine ad errori e distrazioni: non sarà semplice, ma è l’unico modo per salvarsi.