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Udinese, Payero: "Lo scorso anno giocavamo per salvarci. Oggi lo facciamo per vincere"

Udinese, Payero: "Lo scorso anno giocavamo per salvarci. Oggi lo facciamo per vincere"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 29 ottobre 2024, 11:38Serie A
di Simone Bernabei

Il centrocampista dell'Udinese Martin Payero ha parlato a TV12 del buon avvio di stagione dei friulani: "È un bel momento, perché l’anno scorso è stato un anno difficile. Oggi abbiamo una mentalità diversa, più positiva, abbiamo più fame e voglia di stare dove siamo. L’aria è completamente diversa, quando finisce una stagione brutta, come anche un momento brutto nella vita, poi arriva il meglio. Adesso siamo sempre contenti, siamo uniti tra di noi, con i tifosi, con tutti e questo è molto importante. Lo scorso anno giocavamo per salvarci, ora giochiamo per vincere e ci divertiamo di più".

Sulla grande concorrenza a centrocampo e su quello che Runjaic vuole da lui e dai suoi compagni di reparto risponde:
“È un bene non avere sempre la certezza di giocare o non giocare, perché bisogna essere sempre pronti, che si giochi poco o tanto. Noi centrocampisti in questo sistema giochiamo, andiamo avanti, diamo sempre un’opzione al compagno. Sappiamo che se vinciamo i duelli vinciamo le partite, siamo forti nell’uno contro uno”.

I miglioramenti da quando è all'Udinese: “Da quando sono arrivato a Udine sono diventato più aggressivo, prima non ero così. Ero un giocatore diverso, giocavo più avanti, non avevo l’intensità che ho ora. Mi sento a mio agio nel modo in cui gioco adesso. Oggi sono un giocatore più completo, devo migliorare in tante cose ma mi sento più completo fisicamente e tatticamente rispetto a quando ero in Argentina. Pian piano arriveranno anche gli assist e i gol”.

Gli inizi in Argentina:
“In Argentina si nasce già con il pallone sottobraccio, tutti nella mia famiglia sono appassionati. A nove anni ho iniziato a giocare con il River Plate e sono andato a Buenos Aires a vivere in collegio con gli altri bambini, tutti avevamo il sogno di giocare a calcio. Dopo due anni mi hanno scartato e sono tornato a casa per altri due anni, poi sono passato al Banfield dove poi ho esordito. Per il River c’ero rimasto male, avevo la sensazione di dover migliorare, ma forse semplicemente non era il momento giusto. In tanti, anche miei amici, non pensavano che sarei andato a giocare nel Boca Juniors poi, ma questo è il calcio, è un lavoro e io sono un professionista. Quando mi hanno proposto il Boca non potevo dire di no, è una grande squadra che mi ha fatto crescere tanto, lì c’è tanta pressione, bisogna essere sempre concentrati e pronti a tutto”.

Dopo il Boca è arrivato il trasferimento al Middlesbrough e, infine, quello all’Udinese:
“Il trasferimento a Udine è accaduto molto velocemente. Era l’ultimo giorno di mercato e due giorni prima mi avevano detto che c’era la possibilità di andare all’Udinese. A me piaceva come ipotesi perché già nel 2020 potevo venire qui quando giocavo al Banfield. Avevo bisogno di andarmene da Middlesbrough perché non ero felice, sono stato tanto fuori per un infortunio, la mentalità era molto diversa, mentre in Italia è più simile all’Argentina. Sono felice qui e sono convinto della mia decisione”.

Si parla anche della bella notizia arrivata da poco per Martin Payero e la sua compagna:
“Sto per diventare papà, a marzo nascerà una femminuccia. Io e la mia compagna stiamo insieme da quando ero in Argentina, lei mi è sempre stata accanto, siamo lontano dalle nostre famiglie ed è stato difficile andare via di casa per entrambi, ma abbiamo creato un’altra famiglia più piccola qui. La famiglia è il valore più grande che ho”.

Ma l’argentino non si sente a casa solo in famiglia:
“Bombonera e Bluenergy Stadium sono due esperienze differenti, ma c’è una cosa che li accomuna ed è che qui mi sento a casa come al Boca”

Infine, qualche parola sulla partita che aspetta l’Udinese a Venezia:
“La partita di mercoledì è una finale per noi, perché partita dopo partita dobbiamo sentirci più forti e vincendo una finale dopo l’altra si raggiungono traguardi sempre più grandi, questa è la mentalità giusta. Sono tutte finali, ma con il Venezia lo è di più”.

E c’è spazio anche per una suggestione in ottica nazionale:
“Ho parenti da parte di mamma a Saluzzo, in Piemonte”.

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