Torino, Vanoli e le ultime nove gare: “Esami per capire chi merita questa maglia”

Salire più in alto è un sogno destinato a rimanere tale, tornare di nuovo nella zona rossa è quasi matematicamente impossibile. Così, il Torino cerca di dare un senso a queste ultime nove giornate di campionato, al di là degli stimoli dati dal tecnico Paolo Vanoli a cercare di avvicinarsi al miglior Juric (quota 53) e migliorare il girone d’andata (chiuso a 21). E quale può essere il nuovo obiettivo? L’allenatore ha iniziato a dirlo chiaramente nelle ultime uscite pubbliche: “Queste partite sono degli esami per tutti, serviranno a capire chi è da Toro per il futuro” l’annuncio per spronare i granata a dare il massimo, senza abbassare la guardia e l’attenzione. E ci sono davvero tanti calciatori che si giocano la conferma negli ultimi mesi di stagione. C’è chi rincorre un rinnovo, come Karamoh, e chi un riscatto, come Pedersen e Sosa, ma nessuno appare vicino all’obiettivo. E poi c’è chi è a forte rischio taglio, ad esempio Tameze, Dembele e Salama.
Poi, al netto dei “rinforzi” fatti in casa di Zapata e Schuurs, che si spera possano tornare abili e arruolabili per la preparazione estiva, bisognerà valutare quale potrà essere la prossima plusvalenza per finanziare il mercato. Ricci è già il candidato numero uno alla cessione, ma anche Milinkovic-Savic sta allungando la lista dei suoi estimatori grazie ad una stagione da assoluto protagonista. E poi Casadei ha già attirato su di sé diverse big pur essendo arrivato da meno di due mesi, ma per ora il classe 2003 è ritenuto incedibile. Infine, bisognerà capire quale sarà il destino di Elmas: il suo impatto sul Toro è stato devastante, d’altra parte serviranno circa 17 milioni per farlo diventare tutto granata dopo il prestito con diritto di riscatto dal Lipsia. Sulla carta, c’è sempre la sensazione che basterebbero tre o quattro innesti mirati da inserire in una base interessante per tentare il salto in alto, anche se i big in bilico fanno sempre temere il peggio. Se non altro, però, il Toro parte con due mesi d’anticipo rispetto alla concorrenza per poter programmare il futuro. E le prossime nove partite cominceranno a dare le prime indicazioni.
