TMW - Giraldi: "Stadi, accoglienza, vision: così la Premier è diventata l'NBA del calcio"
Hai lavorato e vissuto tanti anni in Premier. Qual è il segreto di questa lega che ormai da tempo è la numero uno al mondo? E' una delle domande poste a Filippo Giraldi, ex dirigente di Watford e Nottingham Forest. Questa la sua risposta: "Avere una visione di lunga termine. La Premier League a un certo punto ha deciso di diventare l'NBA del calcio e quindi c'è stato un lavoro sugli stadi, sulle infrastrutture. In Inghilterra ci sono squadre in Championship che hanno gli stadi sempre pieni, in terza divisione c'è il Derby County che fa tutte le partite 35-40mila spettatori. C'è una cultura dell'accoglienza dello spettatore che favorisce il fatto che lo spettacolo venga vissuto in maniera differente. Intensità, poche perdite di tempo: si vuole offrire un prodotto che possa piacere alla gente. Noi italiani abbiamo una creatività, una fantasia e un talento che il mondo ci invidia. Lo abbiamo in mille campi e anche nel calcio, ma lo stiamo un po' perdendo".
Poi ha aggiunto: "Bisognerebbe ritrovarlo senza sentirsi bravi. Bisognerebbe dirci: 'Bene, siamo rimasti uno-due passi indietro. Diamoci da fare e cerchiamo di recuperare il terreno'. Vedo del talento, anche negli allenatori e De Zerbi è solo l'ultimo esempio. Abbiamo del valore, ma dobbiamo canalizzarlo nella maniera giusta. Il Viola Park è un buon segnale perché anche il dove vado a lavorare è importante. Vedo settori giovanili di squadre di Serie A che si allenano in tre-quattro campi differenti, ma ci deve essere senso di appartenenza e queste cose lo creano. Possono essere un volano per la ripartenza".
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