Santos in Serie B dopo 115 anni. Da Pelè a Neymar, tutti i talenti cresciuti a Vila Belmiro

Difficile pensare che sia solamente un caso. Perché Pelè è morto a New York a 82 anni, alla fine del 2022, con il Santos che non era mai retrocesso nel corso della sua storia. Al primo anno senza Edson Arantes do Nascimiento, il giocatore del secolo secondo la giuria indetta dalla FIFA nel 2000, i bianconeri hanno lasciato la propria abitazione abituale, il Brasileirao, per retrocedere nella seconda divisione. Dopo il River Plate nel 2011, anche il Santos conosce la sua prima retrocessione. A sancire il suo arrivederci è il 2-1 con cui il Fortaleza ha espugnato Vila Belmiro. In contemporanea il Bahia ha battuto l'Atletico Mineiro - virtualmente ancora in lotta per il titolo - sopravanzandolo a quota 44.

Ma Pelè non è stato l'unico grande meninho cresciuto a Vila Belmiro. Ci sono stati giocatori che hanno vinto Mondiali, come Zito e Pepe, Mengalvio e Coutinho. Oppure Gilmar, Mauro, Joel Camargo, Clodoaldu ed Edu. Infine Carlos Alberto, autore di un gol all'Italia, forse uno dei più belli - per come si è sviluppata l'azione e come si è conclusa, con una staffilata all'angolino - di sempre. Poi certo, anche altri personaggio in cerca d'autore come Serginho Chulapa, centravanti del Brasile 1982 messo come riferimento per una squadra stellare ma non all'altezza.

Per terminare in tempi più recenti con Robinho e Neymar, gli ultimi due grandissimi protagonisti del vivaio bianconero. Anche se ora ci sarebbe Angelo Gabriel, di proprietà del Chelsea ma in prestito allo Strasburgo, che ha segnato a 16 anni e 105 giorni in Libertadores, battendo il record di precocità che durava 59 anni. Oppure Rodrygo, al Real Madrid, l'ultima cessione di altissimo livello.