Rambaudi: "Col Milan si capirà se il Torino vuole arrivare in Europa"
Roberto Rambaudi è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Rambaudi, oggi allenatore e commentatore tecnico televisivo, ha militato nel Torino nelle giovanili. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra Torino e Milan.
Che Torino si aspetta questa sera?
“Ci si aspetta sempre un Torino combattivo e poi alle volte invece spegne l’interruttore e magari fa un primo tempo importante e poi appunto spegne l’interruttore. In generale è una squadra che ha un’identità ben precisa e che se non sta bene fisicamente e mentalmente può andare in difficoltà visto il tipo di gioco che fa. E’ successo con il Verona: il Torino è stato in difficoltà per parecchio tempo però poi ha saputo soffrire e ha portato dalla sua parte gli episodi di una partita che guardando la prima frazione di gioco nessuno avrebbe mai pensato che alla fine vincesse. Quindi il Torino è una squadra che ha ancora dentro qualche cosa e le energie fresche dei giovani fanno bene a questo punto della stagione per cui è un bene utilizzare calciatori che giocano con coraggio, libertà mentale e alle volte con “incoscienza”. La squadra ha bisogno di questi strappi e la vittoria con il Verona, secondo me, può aver dato quella carica ulteriore per poter fare una grande partita contro il Milan, che sulla carta è sicuramente più forte, ma le partite vanno giocate”.
Il Milan ha blindato il secondo posto in classifica con l’Inter che ha già vinto lo scudetto per cui potrebbero i rossoneri essere già mentalmente un po’ in vacanza o comunque quelli che vi parteciperanno pensare a preservarsi per l’Europeo?
“In vacanza no perché loro giocheranno sicuramente per vincere anche con leggerezza poiché ormai hanno ottenuto quello che dovevano, però le motivazioni fanno la differenza e quindi a questo punto della stagione contro una squadra che è già arrivata all’obiettivo il Torino deve cercare di non galvanizzarla e stare sempre dentro alla partita per non dare la possibilità al Milan di entusiasmarsi e giocare poi con leggerezza. Il Torino non deve dare la possibilità ai migliori giocatori del Milan, Leão su tutti anche se dovesse solo subentrare, di fare giocate importanti che ti possono far alzare il livello da una parte o abbassarlo dall’altra”.
Il pareggio di ieri sera tra Fiorentina e Napoli lascia ancora uno spiraglio al Torino di raggiungere un piazzamento utile per gli spareggi di Conference League, ma i granata ce la faranno?
“Non lo so, anche perché non dipende solo dal Torino poiché se anche vincesse le ultime due partite con Milan e Atalanta potrebbe non bastare. Sicuramente però quello che deve fare il Torino è cercare di vincere queste due partite e poi sperare in passi falsi di Fiorentina e Napoli vuoi perché la Viola ha la finale di Conference League o vuoi perché non ottenga risultati positivi con il Cagliari e nel recupero con l’Atalanta, che avverrà a campionato già concluso, e lo stesso discorso vale per il Napoli con il Lecce. Per cui il Torino deve basarsi soprattutto sulle proprie forze senza pensare troppo a cosa fanno le altre perché non può decidere da solo il suo futuro quindi conquisti i punti e poi speri nelle disgrazie altrui”.
Nell’ultimo periodo Bellanova non sembra più così brillante come prima, dopo che aveva ingranato e capito cosa esattamente gli chiedeva Juric. Forse ha preteso troppo da se stesso?
“Bisogna pensare che i giocatori non hanno lo stesso rendimento per tutta la stagione, c’è chi entra in condizione prima e poi ha un calo a metà oppure alla fine. Evidentemente Bellanova ha sprecato tante energie psico-fisiche per ottenere la convocazione in Nazionale per la tournée negli Usa e poi ha avuto, secondo me, un processo normale per un giocatore che deve trovare ancora la continuità mentale di giocare ad alti livelli e quindi magari ha avuto un calo come lo hanno avuto altri forse anche per le voci che circolavano, e ci sono ancora, sul futuro di Juric. Sono tante le motivazioni che possono far rendere di più o di meno. Bellanova per tanto tempo ha fatto molto bene e poi è arrivata la convocazione in Nazionale e magari inconsciamente si è un po’ rilassato, ma adesso deve finire bene il campionato se vuole avere delle chances di essere convocato per l’Europeo”.
Buongiorno e Zapata nonostante i problemi fisici che hanno avuto vogliono esserci con il Milan, una buona notizia per Juric?
“Sono due elementi importanti e la loro presenza o assenza potrebbe influire sul gioco che vuole fare Juric, soprattutto Buongiorno non solo perché ha grandissime qualità, ma perché è un leader dietro a livello fisico, di movimenti e per l’atteggiamento. Zapata è un riferimento importante davanti perché quando Bellanova arriva sul fondo e mette la palla in area sa che c’è Zapata che la può buttare dentro. Se non dovesse esserci c’è Pellegri che dopo il gol partita nella gara con il Verona ha entusiasmo, vitalità e caratteristiche più o meno simili, ma lo spessore di Zapata è evidentemente superiore”.
Un po’ per tutte le cose dette, è quindi un risultato aperto quello fra Torino e Milan?
“Sicuramente sì. E’ un risultato non scontato perché il Milan non arriverà a Torino sicuro di fare punti anche perché la motivazione e la voglia di vincere faranno la differenza e chi avrà più voglia vincerà questa partita proprio perché le motivazioni sono diverse. Dipende quanto il Torino crederà a questa qualificazione alla Conference League”.
E magari, vista l’assenza di Vlasic per infortunio, dipenderà anche da quanto saranno ispirati giocatori come Ricci e Ilic e gli uomini di fascia che sono quelli che devono supportare le punte affinché segnino?
“Sì, ma, come ho detto prima, bisogna capire quanta voglia abbia il Torino di arrivare in Europa tenuto conto che l’approdo non dipenderà solo dai granata. La crescita di questi giocatori passa anche attraverso queste due partite”.