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Proteste, scontri e assurdi divieti. Il paradosso: Napoli festeggia ovunque, ma non al Maradona

Proteste, scontri e assurdi divieti. Il paradosso: Napoli festeggia ovunque, ma non al MaradonaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 3 aprile 2023, 10:13Serie A
di Raimondo De Magistris

Il Napoli che ieri ha incassato la più brutta sconfitta stagionale ha vissuto la partita contro il Milan in un clima surreale. Nel corso della partita in Curva B sono andati in scena scontri tra due gruppi ultras che la pensavano diversamente in merito alla protesta da portare avanti nel corso di una partita in cui gli unici tifosi che si sono fatti sentire sono stati quelli rossoneri.

Il pomeriggio: i motivi della protesta fuori lo Stadio
Ieri, poco prima delle ore 17, centinaia di tifosi appartenenti a diversi gruppi organizzati si erano dati appuntamento a Piazzale Tecchio. Due i principali motivi della protesta: il caro biglietti attuato dalla società per la Champions League ma, soprattutto, il divieto di introdurre ormai da tempo nello stadio tamburi e striscioni, ma anche vessilli e simboli di appartenenza. Una protesta manifestata attraverso cori, bandiere, stendardi, fumogeni. Divieto che invece non c'è per le tifoserie avversarie: perché? E' l'assurda decisione del Questore, che ha creato un escalation di malumore culminata con la gara di ieri: dentro lo stadio si tifava senza tifare e, a differenza di quanto capitato qualche ora prima fuori dal Maradona, anche la baruffa in Curva.

Un Maradona anonimo nell'anno del terzo Scudetto
Il paradosso è che anche ieri l'unico spicchio di tifosi riconoscibili era quello riservato agli avversari. Senza bandiere né striscioni, senza cori né sciarpate, lo stadio Maradona era un'unica macchia nera avvolta in un silenzio irreale. Interrotti dagli avversari e dai cori di protesta nei confronti del presidente De Laurentiis. Situazione assurda, mentre la città di Napoli si tinge d'azzurro.

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