Prandelli: "Situazione delicata, caliamoci nella realtà. Domani una Fiorentina diversa"
"La realtà è questa, non ci dobbiamo vergognare per lottare molto, più di ciò che si pensava. Difendersi è una cosa giusta e saggia da fare". Ha idee chiare e consapevolezza della difficile situazione della Fiorentina, Cesare Prandelli. Il tecnico gigliato, intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match col Sassuolo, ha così continuato: "Vorrei vedere una squadra che si renda conto che siamo in una situazione delicata: siamo responsabili, non si può ribaltare dall'oggi al domani la situazione. I giocatori hanno avuto risposte positive, domani vedremo una Fiorentina diversa dalle ultime".
Il ritiro? "La società ha proposto il ritiro e tutti lo hanno condiviso, me compreso. La situazione è complicata, tutti hanno avuto senso di responsabilità. Qualche confronto in più in questo momento può essere utile".
L'importanza dei giocatori di esperienza in questo momento? "Abbiamo bisogno di tutti adesso, non è una questione di nomi. Giocando ogni tre giorni non possiamo usare la stessa formazione: dobbiamo avere una fisicità pari agli avversari. Domani affrontiamo una squadra con idee di gioco, che ha concetti chiari da molti anni e noi dobbiamo tirar fuori tutta l'energia possibile, dovremo contrastare con attenzione tattica e irruenza fisica una squadra che è bravissima nel palleggio".
La situazione degli infortunati e l'atteggiamento difensivo? "Abbiamo recuperato tutti tranne Duncan, che ha ancora un problema muscolare. Il nostro atteggiamento sarà completamente diverso, specie sulle palle inattive".
La Fiorentina vista a Bergamo?: "Posso solo dire che l'Atalanta sono anni che gioca un calcio interessante e di grande fisicità, abbiamo provato ad agire sulle ripartenze ma spesso non riuscivamo a tenere palla".
Ancora sulla difficile situazione attuale: "Le difficoltà ci sono, inutile negarlo, ma è in questi frangenti che si vedono gli uomini: la disponibilità che mi stanno dando c'è, dobbiamo trovare più convinzione. Dobbiamo essere bravi a calarci in questa nuova realtà. Ci sono state retrocessioni anche con i grandi campioni per cui è bene calarsi in una nuova realtà. Se si va a cercare le colpe, la situazione rischia di sfuggire di mano".
Se ho paura del momento attuale? "Se la paura è sana, non ho paura. Se la paura ci porta ad essere timidi o succubi allora sì. Ma domani la squadra avrà una reazione forte per superare questa difficoltà. Domani troveremo una squadra che affronta benissimo tutte e due le fasi, per cui non dovremo avere reazioni di pancia. Dobbiamo ragionare da squadra, non voglio vedere reazioni isteriche".
Cosa ho chiesto alla squadra? "Voglio una viola ordinata, con linee compatte: se dobbiamo attaccare lo facciamo con rapidità, se dobbiamo difendere lo facciamo tutti".
Il centrocampo non ha cambi di passo? "Quando la linea mediana non accorcia è perché siamo troppo schiacciati. Nessuno può risolvere sempre da solo le situazioni di campo".
Cosa portano i leader della squadra? "I leader ci sono ma ora bisogna che la squadra prenda consapevolezza delle proprie difficoltà, in questi giorni i giocatori si sono esposti e hanno parlato da uomini. Domani, per questo, voglio vedere una squadra con attributi".
Quanto si vede della mia idea nella squadra? "Quando pensi di proporre un calcio più ragionato c'è bisogno di tempo, il mio obiettivo è vedere al più presto una squadra con in campo una sola idea".
Quale sarà il sistema di gioco? "Ormai le squadre difendono compatte, i moduli hanno sempre meno valore. Non basta dar fastidio al portatore di palla della squadra avversaria. Ribadisco: la squadra, che ha 2-3 idee, deve fare ciò che sa con velocità e determinazione".
Problema più tattico o mentale? "E' una situazione che va di paripasso, tante squadre non sono abituate a giocare con un obiettivo minimo. Se noi ci caliamo in questa realtà, giocheremo al meglio".