Parma, Pecchia: "L'Inter è un gigante, ma noi vogliamo affrontarla con le nostre armi"
12.30 - La vittoria per 3-1 contro la Lazio ha dato al Parma ciò di cui aveva bisogno: serenità, fiducia ed entusiasmo. Ingredienti perfetti per presentarsi a San Siro e tentare l'impresa in casa dell'Inter. Una sfida sulla carta difficilissima, ma i crociati proveranno a confermarsi ammazza-big. Tra pochi minuti, mister Fabio Pecchia presenterà la sfida in conferenza dalla sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio. Segui le sue parole in diretta, grazie al LIVE! di TMW.
Come arriva la squadra, avete già archiviato la gioia per la vittoria con la Lazio?
"Lo dico da inizio anno, sarà importante lasciarsi alle spalle ciò che succede e pensare sempre alla partita successiva, nei momenti bui come in quelli belli. Affrontiamo un gigante, una top in Italia e in Europa, vogliamo affrontarla con le nostre armi".
C'è più fiducia dopo la vittoria di domenica?
"Pensare che ogni partita sia un mattoncino in più, questo è lo spirito. Al di là della soddisfazione di domenica, c'era un clima straordinario ed è stata una bella vittoria, ma da ogni partita dobbiamo portarci dietro qualcosa. Per noi ogni partita è qualcosa di nuovo, dobbiamo arrivarci con un bagaglio sempre più ricco".
Con l'infortunio di Charpentier si torna sul mercato?
"Ci stiamo trovando in una situazione di straordinarietà, abbiamo infortuni gravi di tre giocatori importanti, fuori probabilmente per tutta la stagione e questo incide sulla rosa. Qui c'è una visione condivisa con il club per render la squadra competitiva, sostenibile e giovane. Ci sarà il mercato di gennaio, poi quello dopo, ci saranno opportunità ma sempre con l'idea di creare una squadra competitiva e giovane".
Leoni potrebbe esser confermato per i suoi centimetri contro questo avversario?
"L'Inter dimostra la sua forza contro chiunque, in Italia come in Europa, anche quando ha affrontato squadre fisiche è stata superiore, come contro Arsenal e Lipsia. Al di là dei centimetri, che non possiamo metter più di tanto. Leoni può esser della partita, importante però gestire i giovani e il gruppo con grande attenzione".
I precedenti con Inzaghi non sorridono, però le statistiche son fatte per esser ribaltate?
"C'è poco da dire sul valore del suo lavoro. Bisogna fargli i complimenti, c'è voglia di un confronto tecnico. Ci siamo incrociati a ritirare un premio, gli ho ricordato la partita in Coppa Italia, è in credito con me".
Cosa si porta di quella gara?
"Ormai è lontano, fa parte del passato. E' stata di insegnamento, sono cambiati i giocatori, affronteremo la gara con ancora più giovani in un ambiente bellissimo. Dico ai miei di giocarsela dal primo minuto".
Come sta Hernani?
"Hernani ha recuperato, ha iniziato piano con noi con qualche parziale e ora è dentro il gruppo. Deve stare dentro ma ha un buon minutaggio nelle gambe".
La chiave può esser attaccare gli spazi lasciati dai braccetti dell'Inter che si staccano ad impostare?
"Ci costringeranno a fare anche lavoro di ripiegamento, lì poi chiaramente il campo si apre. Non possiamo ridurre tutto ad una fase di non possesso, dobbiamo pensare di andare in avanti e provare a giocare in velocità, attaccando gli spazi. Dobbiamo utilizzare la nostra tecnica soprattutto nella fase offensiva".
Possiamo dire che contro la Lazio avete dimostrato la vostra crescita nel gestire i momenti?
"Ogni partita va vissuta con queste emozioni, serve a loro così come contro l'Atalanta. E' stata molto formativa e indicativa sul piano tecnico e anche dell'emozione. In alcuni momenti bisogna metterci qualcosa in più e con la Lazio ce lo siamo ritrovati, quando il livello si è alzato anche sul piano emotivo, non si sono tirati indietro. Domani il livello è ancora più alto, uno step ancora superiore".
Il Parma è imbattuto nelle ultime undici a San Siro, cosa può darvi questa statistica?
"Le statistiche non fanno vincere le partite, non hanno alcun valore e alcun coraggio. Bisogna affrontare la partita con coraggio, il sangue caldo negli occhi ma con la testa di dover giocare una partita di calcio".
Delprato quanto è cresciuto e quanto è importante la sua leadership?
"La soddisfazione deve esser per lui e un insegnamento per tutto il gruppo. Enrico dal momento in cui entra a Collecchio ha testa e orecchie aperte per imparare è migliorarsi. E' una spugna, impara tutto in continua evoluzione. Il terzo gol per un difensore vi garantisco che non è semplice, lo ha fatto sembrare. E' la dimostrazione della professionalità di un ragazzo. Il gol che ha fatto è da prima punta, forse l'alternativa a Charpentier è da prima punta (ride, ndr)".
Domani saranno 100 panchine a Parma, che sensazioni prova?
"Bello, io penso solo alla gara con l'Inter ma è una gran bella soddisfazione personale".
Cosa si aspetta sul piano tattico?
"Quello che abbiamo visto contro squadre di questo livello. Fanno un altro campionato rispetto a noi. La forza fisica e lo strapotere anche sul piano tecnico è evidente, noi dobbiamo tenerne conto ma pensare a fare le cose su cui lavoriamo con personalità, forza e vigore. Quando c'è la possibilità dobbiamo avere le energie per giocare a calcio, cercando di far gol. Le partite si giocano per far gol e vincere".
Che settimana ha trascorso Haj?
"Anche questo fa parte del percorso di crescita di un giocatore, saper vivere queste situazioni. Ci sono tate soddisfazione anche oltre alla partita, questi momenti servono per la loro formazione tecnica e umana".
L'unico neo con la Lazio l'errore sul gol, come lavora un allenatore per migliorare quelle piccolezze?
"Il gol forse lo avremmo potuto prendere anche prima, una situazione rocambolesca. E' capitato ma mi è piaciuta la reazione, avevano ancora tempo per recuperare ma non ci siamo disuniti, la squadra è rimasta lucida nonostante la pressione della Lazio. Poi il gol di Delprato ci ha alleggeriti, ma quei minuti finali sono stati molto indicativi, i ragazzi erano dentro la partita, sono emozioni che hanno dentro e devono dargli valore".
13.13 - Termina la conferenza