Muntari: "Razzismo non gestito in Italia. Ibra? Non volevano dargli il Pallone d'Oro perché..."
Sulley Muntari, ex centrocampista di Inter e Milan, ha parlato ai microfoni di diretta.it toccando diverse tematiche dei suoi anni milanesi. "Mourinho era in Ghana nel 2008 durante la Coppa d'Africa. All'epoca io ero al Portsmouth, e avevamo giocato bene contro il Chelsea. Dopo la Coppa d'Africa, durante il precampionato della mia seconda stagione, il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto: 'Forse, forse, forse l'Inter ti chiamerà'. Durante l'allenamento ho fatto dei bei cross e Redknapp mi ha detto ridendo: "Fantastico, eccellente. Ecco perché top team come l'Inter vogliono comprarti'. Così, quando sono tornato a casa, lo stesso giorno ho ricevuto una telefonata da José che mi ha detto: "Vuoi venire a giocare per me?" Ho risposto sì, signore. Mi rispose: 'Ci vediamo domani a Milano'. Mise giù il telefono. Tutto qui, il giorno dopo ho firmato per l'Inter. Il resto è storia".
Su Ibra.
"Come compagno di squadra non mi intimidiva affatto. Voleva solo il meglio da te. Vinceva facilmente le partite per qualsiasi squadra in cui giocava. Ho avuto modo di giocare con lui nei primi anni all'Inter, durante la sua prima stagione, poi ci siamo incontrati al Milan. Ibrahimovic è un top player, uno dei migliori del suo tempo. Non volevano dargli il Pallone d'Oro perché parla troppo".
Sul gol fantasma alla Juve.
"Avremmo potuto vincere lo scudetto, ma quell'anno la Juventus era proprio un'altra razza sotto Antonio Conte. Oh mio Dio, correvano come pazzi. Ricordo che la palla superò la linea e l'anno successivo fu introdotta la goal-line technology. Molte squadre sono riuscite a farla franca, ma ora non è più possibile con il VAR e tutto il resto. Se il mio gol contro la Juventus fosse stato concesso forse Ibrahimovic e Silva sarebbero rimasti e avremmo costruito una squadra straordinaria, ma fa parte della vita".
Sul razzismo.
"In Italia non riescono a gestirlo. Sarà così per molto tempo, a meno che non si agisca in modo molto severo. In Inghilterra si può essere sospesi o incarcerati per razzismo, ma anche in questo caso il fenomeno è ancora presente. È la natura umana, sono le cose che pensano di noi".