Mancini: "I Friedkin tengono alla Roma, lo dimostrano i fatti. In estate grande campagna acquisti"
"Ranieri è arrivato e ha portato quella serenità che purtroppo in questo fine 2024 era venuta a mancare e lo si vedeva in campo nelle partite, durante la settimana e a livello personale, anche quando tornavi a casa". Parla così Gianluca Mancini, difensore della Roma, nella lunga intervista a Il Tempo: "Mi sentivo nervoso, sapevo che non stavo facendo bene il mio lavoro e l'aria dentro lo spogliatoio era pesante. Il mister è arrivato e ha portato serenità. Già guardandolo e vedendolo arrivare dentro lo spogliatoio ci ha fatto buttare un po’ giù la tensione e l'aria adesso è positiva. A parte lo scivolone che abbiamo avuto a Como, abbiamo fatto delle partite buone e ci sono stati dei miglioramenti sia tecnici che anche a livello di testa".
L'esonero di De Rossi. "Con De Rossi c’era un progetto di tre anni - continua Mancini .- e vederlo andare via dopo quattro giornate è stato un trauma per me, per la squadra, per il gruppo, per i giocatori che erano venuti perché era lui l'allenatore, per i ragazzi che c'erano l'anno scorso che avevano dato tutto per lui. Ci sono state delle decisioni societarie sulle quali noi calciatori non entriamo nel merito, perché, sembra una frase fatta, ma i calciatori fanno i calciatori, le scelte le prendono i presidenti. Quel giorno è stato un giorno veramente triste, traumatico per il gruppo".
Ranieri ha detto che l’obiettivo a lungo termine è di vincere lo scudetto con i Friedkin, cosa ne pensa?
"I presidenti tengono alla Roma, lo dimostrano i fatti. In estate hanno fatto una grande campagna acquisti insieme al direttore e a De Rossi acquistando giovani importanti che sono la base per il futuro. Sono presenti, quando vengono parlano con i calciatori, abbiamo visto Ryan alla festa di Natale. Per arrivare a vincere uno scudetto c’è bisogno di un percorso importante, non è facile farlo quanto a dirlo".