Maledette commissioni, tifano Manchester United. Com'è andata tra il Milan e Zirkzee
Manchester United, anzi no Milan. No, scusate, contrordine: commissioni troppo elevate, tutti a Old Trafford dal connazionale Erik ten Hag. Poteva essere una delle interminabili telenovele dell'estate la vicenda che aveva come protagonista Joshua Zirkzee, tra gli assoluti protagonisti della scorsa Serie A, e la sua uscita dal Bologna. Invece così non è stato, per una storia che ha trovato conclusione già alla metà di luglio. 'Merito' o 'colpa' della clausola presente nel suo contratto, a seconda del punto da cui si osserva il tutto.
La sensazione di rapidità relativa all'assalto del Manchester United sul centravanti della nazionale olandese è stata confermata dal ds dei Red Devils stessi, Dan Ashworth. Così commentava dopo la chiusura dell'affare con il Bologna, che alla fine ha incassato un po' di più della clausola (45 milioni di euro pagabili in tre anni, dei quali ne sono entrati effettivamente 30 per via della percentuale da destinare al Bayern Monaco): "Assicurarci un attaccante per potenziare il nostro già forte gruppo di giocatori offensivi era un obiettivo chiave per quest'estate. Siamo lieti di essere riusciti a ingaggiare un giocatore del calibro di Joshua così presto nella finestra di trasferimento.
Per diverse settimane aveva sperato di metterci le mani sopra anche il Milan, ma alla fine i rossoneri si sono dovuti arrendere e hanno puntato sull'accoppiata composta da Morata e Abraham. L'ostacolo maggiore per il passaggio di Zirkzee al Milan, sin dagli albori della contrattazione, era rappresentato dalle richieste di commissioni portate avanti dall'agente Kia Joorabchan, cifre ritenute non consone dalla dirigenza rossonera.