LIVE TMW - Fiorentina, Italiano: “Per la rabbia mi mangerei il microfono. Ora la Juve con…”
Tra poco Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, all’Olimpico commenterà la partita contro la Lazio, persa al 95’ con il rigore di Immobile. Segui la diretta testuale su Tuttomercatoweb.com!
Comincia la conferenza stampa
Cosa non ha funzionato nel finale?
“L’ultimo minuto è come i minuti precedenti. È un dettaglio, una mancanza di attenzione che non ci permette di portare a casa un punto. La prestazione però è stata ottima per come abbiamo tenuto il campo e per quanto poco abbiamo concesso a uno squadrone come la Lazio. Sono arrabbiato, deluso e amareggiato, non si può staccare la spina su situazioni su cui lavoriamo. Non riusciamo a trovare una soluzione per battere la Lazio, adesso sono più forti di noi, lo dimostrano i punti negli ultimi 3 anni”.
In attacco si poteva fare di più?
“Dobbiamo migliorare, essere più concreti. La Fiorentina scende in campo sempre per fare gol. Ma serve precisione, non è facile, c’è anche un portiere. Domani continueremo a proporre e a isolare sugli uno contro uno i nostri esterni. Oggi però non è giusto perdere. Mi dispiace preparare la sfida con la Juventus dopo due sconfitte”.
Beltran è una nota positiva?
“È figlia la sua prestazione dei due gol di giovedì, gli hanno dato carica e autostima. Sta crescendo. Mi dispiace del tocco di mano, ha fatto un grande gol. Ha preso anche un palo, mi è piaciuto come ha attaccato la profondità. Poi stava calando, come Bonaventura, nella pressione in avanti. Ho preferito forze fresche con Nzola”.
C’è il rischio di un contraccolpo psicologico?
“No no, non mi piace parlarne. Siamo sesti in classifica. Una prestazione del genere non può lasciare strascichi. Io ora mi mangerei sto microfono ma non posso farlo, spero che i miei giocatori stiano come me. Il dettaglio finale deve passare inosservato. Prima del loro gol abbiamo battuto due angoli, abbiamo calciato con Maxime Lopez e abbiamo avuto tre uno contro uno di Ikoné. Se non miglioriamo, continuiamo a soffrire come dei cani”.