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LIVE TMW - Di Francesco: "Già sono forti, se poi fanno gol così... Ma sono contento"

LIVE TMW - Di Francesco: "Già sono forti, se poi fanno gol così... Ma sono contento"
domenica 12 novembre 2023, 23:17Serie A
di Ivan Cardia

22.55 - Bella partita ma sconfitta per Eusebio Di Francesco, tecnico del Frosinone che commenta il ko in casa dell'Inter. Diretta testuale a cura di TMW.

23.08 - Inizia la conferenza stampa di Di Francesco.

Un bel Frosinone e una partita condizionata da due episodi. È d'accordo?
"Sì, peccato perché avevamo avuto una opportunità con Oyono poco prima. Abbiamo giocato a viso aperto, come volevamo, e dimostrato di poterci stare, anche con tanti ragazzi giovani qui a San Siro. La differenza poi, nei valori e nei giudizi, la fanno determinati episodi, che fanno parte del calcio. sono positivi o negativi, non mi ci appello. Non so se Dimarco ha tirato o crossato, ma è comunque un gol che se ne vede uno ogni tot anni. Già sono una squadra di campioni, poi sul secondo gol è scivolato Okoli e da lì è venuto fuori il rigore di un altro giocatore che sta facendo molto bene come Thuram. Ma sono contento di quello che hanno portato i ragazzi".

Cosa ha avuto Mazzitelli?
"Un problema al polpaccio, peccato perché sta facendo molto bene e riesce a dare una grande mano in mezzo al campo. Il suo infortunio lo paghiamo, era successo anche a Cagliari, specialmente negli ultimi venti minuti".

Cosa lascia questa sconfitta?
"Deve lasciare consapevolezza ai ragazzi, che stanno crescendo. L'Inter gioca insieme al suo allenatore da tre anni, noi abbiamo preso tanti ragazzi giovani da tre mesi: io posso solo fargli i complimenti. Spesso non si analizza il divario di conoscenze e di esperienze. Mettiamo a confronto Inter e Frosinone: io cosa posso dire oggi? Sono solo soddisfatto di quello che hanno fatto, anche attraverso errori che saranno momenti di crescita".

Questo Frosinone può solamente migliorare...
"Sto trasmettendo un pensiero a questa squadra: il fatto di portare l'Inter, che è la squadra che crossa meglio e ha fatto gol, dentro l'area di rigore ti fa rischiare. L'idea era di tenerli lontani, col rigore si è chiusa un po' la partita che altrimenti sarebbe rimasta viva fino alla fine: lì scivola un nostro ragazzo e ti compromette la prestazione. Ma per me questo risultato esula dalla prestazione. Non siamo venuti qui in vacanza, se si perde si cresce comunque".

Arrivare così a San Siro è anche una rivincita personale? Alle volte agli allenatori si mettono dei bollini...
"Io non devo prendere rivincite su e da nessuno, cerco di lavorare al meglio mettendo in campo i miei pensieri. Cerco di trasmetterli ai ragazzi e già quando loro ci provano è una vittoria. Quando vincevo in Champions magari avevo un'etichetta, poi cambia un po': sono i sali e scendi che capitano a tutti nella vita, capita di avere periodi negativi e ci sono stati anche periodi in cui ho allenato poco. In questo momento sono felice di aver ritrovato il sorriso di scendere in campo e allenare questi ragazzi, che non vedono l'ora che gli trasmetta qualcosa. Non è una rivincita personale, alleno perché amo questo sport".

Oggi ci sono allenatori più propositivi. Questo rende più difficile la lotta per la salvezza?
"Io sono cambiato, l'ho detto dall'inizio. Non esiste più un sistema di gioco, ma esistono dei principi: il calcio è dinamico, a volte l'Inter sviluppava coi quattro e diventava un 4-4-2. Il calcio sposta gli equilibri, per me nel calcio moderno c'è un passo in avanti e tanti allenatori stanno sposando questa idea, che io credo sia il futuro".

Quanto è stimolante far crescere dei talenti?
"È un concetto che mi piace, molti erano sconosciuti ma c'è del talento. Serve pazienza, che significa lavorare per farsi trovare pronti. L'opportunità arriva, l'ho sempre detto ai miei ragazzi: basta farsi trovare pronti lavorando, così si costruiscono dei piccoli campioni".

Quanto è importante saper reagire?
"È importante saper sviluppare il gioco in tanti modi, al di là degli interpreti. Spesso il sistema di gioco lo fanno le caratteristiche dei giocatori: se metto sei difensori e ne metto due in attacco non posso dire che faccio 4-3-3 perché sarei bugiardo. Magari è un 6-3-1, oggi si può dire che è stato più un 3-4-2-1 rispetto ad altre volte in cui ho difeso a cinque ma abbassando un giocatore offensivo".

23.20 - Conclusa la conferenza stampa di Di Francesco.

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