Lecce, Corvino: "30 operazioni in totale: abbiamo dato tutto, aspettiamo il campo"
11.00 - Il responsabile dell'area tecnica Pantaleo Corvino e il DS Stefano Trinchera parlano ai microfoni della sala stampa per fare il punto conclusivo sul mercato del Lecce.
Parte Corvino.
"Siamo al terzo anno in Serie A e solo la quinta sessione di mercato. Ci sono squadre che fanno mercato da tanto tempo, oppure hanno la fortuna di ripartire con organici da Serie A. Per noi è solo la quinta sessione. Conoscendo la passione dei tifosi per noi diventa veramente un grande impegno il calciomercato, sentiamo grande responsabilità. È stato un grande sforzo per area tecnica e società. Con Sticchi Damiani ho creato un rapporto che è partito sognando. Rebic è un sogno, per portarlo a Lecce devi avere conoscenze importanti. Abbiamo concluso 17 cessioni, stiamo definendo la cessione di Lemmens. A volte le cessioni non dipendono solo da noi, bensì anche dalla volontà degli altri. Escluso Daka, che ha deciso di rifiutare quello che abbiamo proposto, abbiamo definito tutte le intenzioni. Lui potrebbe fare il fuori quota in Primavera. Sansone ha avuto problemi fisici, non potevamo cederlo: mi auguro possa darci una mano importante ora. Gotti ha valutato Helgason e ha avuto pensieri positivi. Il nostro pensiero non è coinciso col pensiero del suo entourage; noi abbiamo sempre considerato Helgason da Lecce, invece lui ha chiesto di essere ceduto. In una cessione però ci deve essere l'interesse di tutti".
Prosegue Corvino.
"12 movimenti in entrata, che sommati alle cessioni diventano 29 operazioni complessive. Significa fare un'operazione ogni due giorni. E vi assicuro che ogni trattativa è lunga… non è facile fare mercato quando vuoi sempre migliorare. Ce l'abbiamo fatta? Il campionato ce lo dirà. Noi abbiamo dato tutto. Abbiamo mantenuto otto titolari, ne abbiamo aggiunti dodici. Sarà il campo a dire se abbiamo migliorato o peggiorato. E a noi il campo non fa sconti. Di questi dodici nuovi acquisti: uno è croato, uno spagnolo, uno polacco, uno tedesco, uno dell'Angola, tre italiani e quattro francesi. Se ci sono più francesi esiste un motivo. Un mercante deve saper comprare bene. La Francia è stata una nazione dove potevamo esplorare perché non avendo avuto i diritti tv i club sono entrati in difficoltà. Ho detto a Gotti che può fidarsi di me mettendo subito titolare Guilbert, non mi sembra abbia fatto male".
Quanto è cambiata la forza del Lecce in sede di mercato?
"Il patrimonio del Lecce, quando ero arrivato, era 1.6 milioni. Il resto era tutto debito, inteso come ingaggi di calciatori che non avevano mercato. Se pensiamo a quello che abbiamo ora… questo dimostra quanto è stato fatto. Domani con un centro sportivo e altre cose di proprietà, il valore del club aumenterà ancora".
Perché è stato comprato Fruchtl?
"Ogni manager deve intravedere potenziali criticità, ad esempio un'offerta monstre per un proprio tesserato. Ogni acquisto è figlio di conoscenze ed esperienze".
Come nasce l'acquisto di Hasa?
"Era in scadenza 2025 e non voleva rinnovare con la Juve. Conosco bene Fali Ramadani, così siamo andati dalla Juve: lo prendiamo gratis e vi lasciamo grossa % su rivendita. Richiesta accolta. L'unico ruolo che non può fare in attacco è centravanti. Può fare l'esterno, il trequartista, pure l'interno offensivo".
A quanto ammonta il monte ingaggi?
"Non posso rispondere al centesimo, andrebbe chiesto all'AD. A Saverio ho detto che c'è un difetto che mi rattrista. Già a Firenze il problema mio erano le plusvalenze: tutti ne parlano in maniera negativa. Le plusvalenze invece sono dei dati positivi. Nessuno si mette i soldi in tasca. La mia proprietà vuole stare in salute per dare continuità al club. In questo mercato ha avuto difficoltà a comprare difensori anche chi aveva 20 milioni in tasca. Il monte ingaggi credo che l'abbiamo superato di poco. Da 14.5 lordi saremo arrivati a 16"
Come nasce l'operazione Rebic?
"La prima volta gli ho detto che l'ho fatto arricchire vendendolo al Francoforte, ora deve rinunciare a qualche soldo. Era una battuta. Tre anni fa ha vinto lo scudetto col Milan segnando tanti gol. Ho chiamato Pioli e gli ho chiesto se Rebic è più prima punta o esterno. Ha fatto il vice di Giroud e ha vinto uno scudetto. Si è adeguato alle condizioni da Lecce, così è un nostro nuovo calciatore".
Come nasce l'operazione Bonifazi?
"Avevamo qualche idea, ma se ti restano dieci milioni non significa che vanno buttati. Chi vale quindici milioni poi mi chiede due milioni di ingaggio. Bonifazi con Gotti ha fatto bene, così gliel'ho proposto. Luca mi ha chiesto solo come sta fisicamente. Abbiamo chiesto i documenti della sua situazione fisica. Sta bene e deve solo ripartire col gruppo. Gotti mi ha detto che con lui era molto affidabile. Lo abbiamo preso in prestito con diritto di riscatto a 500k e % sulla rivendita a favore del Bologna. Il ragazzo ha fatto un sacrificio: prende i minimi federali e ad ogni presenza prende un bonus".
Un aneddoto sulla cessione di Gendrey?
"Dietro all'Hoffenheim c'è uno degli uomini più ricchi d'Europa. Sapevo che alla fine sarebbe arrivato alla nostra richiesta. Prima della partita con l'Inter ho chiamato Gotti e gli ho detto che volevo parlare con Gendrey. Così ho chiamato Gendrey e gli ho detto: ‘oggi forse fai l’ultima partita, dipende da come onori la maglia'".
12.13 - Termina la conferenza di Corvino.