Le pagelle della Sampdoria - Male Keita-Ramirez, come fa Damsgaard a non essere titolare?
Lazio-Sampdoria 1-0
(24' Luis Alberto)
Audero 6,5 - Beffato sul bel gol di Luis Alberto, è per il resto un baluardo insuperabile per gli avversari. Un solida certezza, anche graziato dalla Lazio nella ripresa.
Ferrari 5,5 - Terzo e quarto di difesa, Correa e il 10 laziale lo mettono in crisi in avvio. Cresce, come tutta la Samp, nella ripresa.
Yoshida 5,5 - Sfortunato nella deviazione che mette fuori causa il proprio portiere in occasione dell'1-0 di Luis Alberto. (Dal 46' Bereszynski 6 - Spinge, ed è quel che gli chiede Ranieri. Niente di indimenticabile, ma bene).
Colley 6 - Tiene in gioco il 10 biancoceleste sul gol che decide la gara, nel finale fa il centravanti ma trova il tempo di salvare su Milinkovic il raddoppio.
Candreva 6,5 - A dirla tutta, tra i migliori in campo. Affonda con regolarità e serve più di un pallone pericoloso. Esce perché la Samp ha bisogno di punte nel forcing finale. (Dall'81' Torregrossa s.v.).
Silva 6,5 - Tecnica e quantità. Giornata dopo giornata, conferma le proprie doti anche a cospetto del miglior centrocampo della Serie A.
Ekdal 5,5 - Più legna che altro, asseconda la crescita della squadra con chiusure e inserimenti.
Augello 6,5 - Discreta spina nel fianco, soffre la spinta di Marusic ma lo mette anche in difficoltà a livello difensivo.
Ramirez 5 - Un tempo senza una chiara collocazione in campo e senza trovare gli spazi per sfondare. Non dà continuità alla buona prova offerta contro la Fiorentina. (Dal 46' Jankto 5 - Entra male in partita).
Keita 5 - Torna dov'è diventato grande: avrà sentito un po' di emozione? Schiacciato dai tre corazzieri difensivi di Inzaghi. (Dal 67' Damsgaard 6,5 - Bastano poche parole, una sola domanda. Come fa uno così a non essere titolare?).
Quagliarella 6,5 - Il vecchio leone c'è e ruggisce. L'uomo più pericoloso dei suoi, e anche quello che ispira meglio i compagni.
Ranieri 5,5 - Tenta variazioni sul tema, le rispedisce nel cassetto a inizio ripresa. Al solito, Damsgaard cambia tutto quando entra: passi l'arma a gara in corso, ma non puntare sul danese dal primo minuto è una scelta che resta comunque da spiegare. La sua Samp ha basi solide, andrà lontano.