Le pagelle della Fiorentina - Kouame guerriero, Bonaventura irrinunciabile. Nzola soffre
Risultato: Fiorentina - Atalanta 3-2
Terracciano 5,5 - Ceduta la porta a Christensen per due partite, se la riprende. Attento subito su Zappacosta, trafitto subito dopo da Koopmeiners con responsabilità minime. Più evidenti invece quelle sul 2-2 di Lookman: il tiro non era irresistibile.
Dodo 5,5 - Vera e propria arma in più, anche per l’attacco, nella seconda parte della passata stagione, in questa il laterale brasiliano non sembra ancora aver trovato argomenti e misure giuste. Numerosi tocchi e appoggi fuori misura per lui prima di lasciare il campo. Dal 74’ Biraghi 6 - Sorpresa: entra sulla fascia destra, lui che è un mancino puro nei fatti. Poco lavoro da fare, non ne risente.
Milenkovic 6 - Insostituibile della retroguardia, anche se ha nelle gambe i minuti giocati con la Serbia si prende regolarmente il suo posto al centro. Qualche piccola sofferenza sparsa, normale contro un avversario di tale valore, ma nel complesso mostra di più le certezze.
Quarta 7 - Doveva andarsene in estate, alla fine è rimasto: almeno fino a gennaio deve quindi essere un fattore, Italiano lo sa e lo chiama subito all’azione. Non solo risponde presente, incorna anche in rete il sorpasso viola prima dell’intervallo. Un gol che sa di rivincita.
Parisi 6 - Incerto nel posizionamento in occasione del gol di Koopmeiners che apre le danze al Franchi, il terzino sinistro (alla seconda da titolare nella Fiorentina) cresce però di tono e intensità con il passare dei minuti. Ora lo attendiamo ad una nuova riprova.
Duncan 6,5 - Scelto per far rifiatare Arthur, bada più al sodo rispetto al gioco del brasiliano. Ma non disdegna incursioni nel segno della qualità, si veda il cross al bacio sulla testa di Quarta per il 2-1. Importante il suo contributo anche in fase di non possesso. Dall’88’ Barak sv.
Mandragora 6 - Con Duncan e non Arthur al suo fianco, cambiano anche i suoi compiti. In teoria avrebbe quindi anche maggiore peso in fase di costruzione, ma non sale eccessivamente in cattedra. Meglio quando si tratta di interdire le iniziative altrui. Dal 63’ Arthur 6 - Prendere in mano l’intera squadra e il giro palla non serve, ci vuole l’attenzione giusta nei possessi e l’intelligenza di sapere quando mettere il pallone in banca. Si applica.
Gonzalez 6,5 - Nonostante le fatiche della nazionale, Italiano non può proprio farne a meno. Mostra segni di stanchezza diffusa, ma nonostante ciò è sua la sponda per il pareggio di Bonaventura e per poco non segna pure. Quando proprio non ne ha più, esce. Dal 63’ Kouame 7 - Nel finale della stagione scorsa, parlando di lui, Italiano aveva detto che lo sceglierebbe tra chi portarsi in guerra. E ne ha ben donde, visto che si tuffa alla disperata per mettere in rete il gol che deciderà la partita.
Bonaventura 7 - Come si può rinunciare a Jack? Per Italiano è letteralmente impossibile e infatti l’ex Milan gioca anche stavolta. Sua la zampata che restituisce linfa e parità alla Fiorentina, ha l’età e il piglio da veterano ma la voglia di giocare a calcio, l’energia e la vitalità di un ragazzino.
Brekalo 6 - Timido per larghi tratti dell’incontro, per quasi un’ora rischia di tendere alla trasparenza. Poi gli si accende qualcosa e, nell’arco di due minuti tra il 73’ e il 75’, prima va vicino al gol e poi innesca quello di Kouame. Servono più duraturi, questi sprazzi di concretezza.
Nzola 5 - La marcatura di Scalvini è di quelle che lasciano senza respiro, il primo controllo pulito gli riesce appena prima dell’intervallo. Prosegue nella sofferenza generalizzata prima di lasciare il campo comunque salutato dagli applausi convinti della sua gente. Dal 74’ Beltran 6,5 - Fa sentire da subito il suo impatto, portando palla con eleganza e a suon di dribbling nell’azione che poi condurrà al 3-2 della sua squadra. Segnali importanti, da top player.
Vincenzo Italiano 6,5 - Partenza molto lenta della Viola, che per i primi venti minuti subisce l’intraprendenza e lo svantaggio dell’Atalanta. La sua squadra però non si sfalda ed entro l’intervallo riesce già a ribaltarla. A inizio ripresa la Dea riprende ancora i suoi, pronti a seguire nuovamente un piano partita rodato e all’insegna del cinismo, che li riporta avanti grazie a Kouame. La reazione atalantina nel finale è meno veemente del previsto e la sua Fiorentina porta abbastanza agevolmente a termine il compito.