Lazio, il rapporto Tudor-Guendouzi tra i temi caldi dell’estate biancoceleste
“Con Guendouzi ho un ottimo rapporto, è un sanguigno, un vincente, vuole giocare tutte le gare, sono felice di ritrovarlo, ha grande personalità, faremo belle cose insieme". Con queste parole Igor Tudor iniziava la sua avventura sulla panchina della Lazio rispondendo a una domanda sul rapporto con Guendouzi. Si parlava di tensioni tra i due, Tudor ha provato a smorzarle da subito. I fatti, poi, hanno dato altre risposte. L’esclusione pre-Salernitana ha fatto discutere, si è parlato di un problema muscolare ma c’è stato un diverbio anche acceso tra i due nella vigilia del match contro i campani. Le scelte di Tudor e le ultime due panchine per il francese testimoniano come l’ex centrocampista del Marsiglia non sia un intoccabile in questo momento nella Lazio.
Ripartenza da zero o cessione?
La Lazio deve porsi questo interrogativo. Guendouzi è stato uno dei migliori, se non addirittura il migliore sotto la gestione Sarri. Con l’arrivo di Tudor è scalato di settimana in settimana fino a diventare un’alternativa. Di lusso, ma pur sempre un’alternativa. Una condizione che il francese non accetterà il prossimo anno, per questo serve un chiarimento e anche in tempi brevi. Tudor non fa sconti a nessuno, non garantisce la maglia ai suoi e vuole sempre massima intensità. Guendouzi può garantirla, ma quella scintilla che era scoccata con Sarri non c’è mai stata con Tudor. Con Kamada ritenuto un intoccabile dal tecnico e sempre più orientato a rinnovare, con Vecino sempre utile e un Rovella rientrato nelle rotazioni, il ruolo di Guendouzi resta un grande punto interrogativo. La Lazio deve decidere se insistere sul francese o provare a fare cassa dopo quella che comunque è stata un’ottima stagione. Le risposte arriveranno in estate, ma dovranno essere chiare e definitive. Dentro o fuori, bisogna decidere in fretta.