L'Udinese il ritrovato Brenner e pensa alle nuove gerarchie in difesa
L’Udinese continua il suo lavoro, senza i nazionali, in vista della sfida con il Parma di lunedì. In casa bianconera è tempo di primi bilanci ora che il mercato si è chiuso e infatti hanno parlato di recente sia il dt Gokhan Inler che il Group Technical Director Gianluca Nani per tracciare pregi e difetti di questi mesi, che sono stati ricchi di movimenti in entrata e in uscita, con una squadra che è partita subito forte in campionato. Mister Kosta Runjaic è chiamato ora a migliorare ulteriormente un gruppo per ora basato ancora sul grosso del gruppo titolare dell’anno scorso.
Una mezza novità è data da Brenner. Solo a metà però perché il brasiliano l’anno scorso era già presente, ma il grave infortunio ne ha interrotto la preparazione e poi tornare a campionato in corso è stato molto complicato. Ora il brasiliano è abile e arruolabile e sta cominciando a mettere in mostra le sue capacità. L’ex Cincinnati si sta rivelando un buon partner, per caratteristiche, per Lucca e Thauvin, tanto da tenere ancora in standby i nuovi arrivati Ekkelenkamp e Iker Bravo. Proprio Inler ha parlato di lui, ritornando al gol segnato contro il Como: “E' motivato e ha capito che questo è un gruppo nel quale si lavora tutti insieme. Ha imparato l'italiano, dopo il gol con il Como è venuto a ringraziarmi ma siamo solo all'inizio, il suo vero potenziale deve ancora esprimerlo."
Nel corso delle settimane però sicuramente i tanti nuovi arrivati troveranno il loro spazio e c’è curiosità sia per la difesa che per l’attacco. Contro il Parma, infatti, si capirà chi tra Kristensen, Kabasele e il nuovo arrivato Tourè sarà il preferito di Runjaic per prendere il posto di Nehuen Perez. Il danese sembra il più accreditato visto che ha già chiuso una stagione in crescendo e ha smaltito l’infortuni, ma è ancora tutto da decidere. Davanti invece ovviamente si attende, oltre la crescita dei giovani, anche il ritorno di Alexis Sanchez, che a ottobre dovrebbe poter finalmente dare una mano a Thauvin in campo con la sua leadership e la sua tecnica.