Inter, tre punti senza ferocia. Inzaghi fa i conti: la priorità si chiama Conte
L'Inter ha battuto il Venezia e si è porta a meno uno in classifica dal Napoli capolista. È il primo dato della gara di ieri, corredato dalle statistiche di una partita che, riletta coi soli freddi numeri, racconterebbe di un dominio indiscusso. Venti tiri a sette per in nerazzurri. Otto a due considerando solo quelli nello specchio. Sette grandi occasioni da gol a tre. 2,27 xG a 0,98.
Non sempre i numeri raccontano la verità. Chi ha visto la gara andata in scena ieri sera a San Siro, sa che non solo l'Inter ha faticato. Ma che ha proprio rischiato di non vincere, di vedersi beffata all'ultimo dalla rete di Marin Sverko. Annullata con fin troppe polemiche: non si può segnare con la mano, il regolamento lo dice chiaramente. Ma il tocco di mano è un accidente, il resto della fatica no.
Eppure, le scelte di Simone Inzaghi erano un chiaro messaggio alla squadra: dentro i titolarissimi, priorità al Venezia. Non si dica al campionato, ma alla fine quello è. Il 3-0 dell'Atalanta a Napoli avrebbe dovuto fare il resto: una squadra che pranza vedendo quella partita, ce la si aspetterebbe furiosa e feroce. Pronta a mandare un messaggio.
Invece, l'Inter feroce ieri sera non lo è stata per niente. Ha creato quasi per forza d'inerzia, ha sprecato, ha anche subito all'occasione. Non solo non ha chiuso la pratica nel primo tempo, come - con tutto il rispetto per i lagunari di Di Francesco - sarebbe stato lecito attendersi. Se l'è portata fin oltre l'extra time, bruciando energie preziose. È un tema, la fame di vincere ancora, che emerge di tanto in tanto e per ora resta lì sospeso, senza una risposta definitiva.
I calcoli di Inzaghi. Il tecnico interista, nella gestione delle tre partite dal Venezia al Napoli, passando per l'Arsenal, ha scelto che in campionato non si può proprio sbagliare. Non che voglia farlo in Champions League, ma di fronte ai Gunners di Arteta ci sono da aspettarsi almeno 3-4 cambi.
Intendiamoci: le "riserve" di casa Inter, che si chiamano Taremi, Frattesi, Bisseck e via dicendo, possono giocarsela con gli inglesi, e battere quasi chiunque. Però si potevano fare scelte diverse, rotare in maniera meno netta, sempre puntando il Napoli. Ha inciso il precedente stagionale di Monza? Può darsi, ma anche in quel caso la priorità fu assegnata al Milan e alla fine arrivarono due punti in tre partite. Almeno, va detto, questa volta il bilancio sarà sicuramente superiore.