Inter, Inzaghi: "Arnautovic dal dischetto è una sicurezza, quasi ai livelli di Calhanoglu"

Ai microfoni di Sky Sport, il tecnico dell'Inter Simone Inzaghi ha parlato dopo il successo per 1-0 sullo Young Boys arrivato all'ultimo minuto grazie alla rete di Marcus Thuram: "C'è soddisfazione, coi 5 cambi il calcio è cambiato e siamo felici. Già a Roma avevo avuto buone risposte dai subentrati, oggi anche. Ci sono state difficoltà che sapevamo, ma la squadra ha avuto grande spirito e siamo molto felici della posizione in classifica e della quinta vittoria consecutiva".

Un segnale importante, quello dell'impatto dei panchinari...
"I subentranti sono troppo importanti per noi, basta vedere Frattesi e De Vrij a Roma che sono stati fra i migliori senza riscaldamento. Dobbiamo continuare così, lavorando e sapendo che possiamo ancora migliorare".

Ora la Juventus, col problema infortuni...
"Una problematica che in questo momento abbiamo, nonostante le 5 vittorie mi preoccupa un po'. Abbiamo comunque tanti giocatori, per le prossime 5 partite avremo rotazioni limitate ma continueremo a lavorare cercando di recuperare velocemente gli infortunati".

Barella ha parlato con Arnautovic in occasione del rigore... Doveva calciarlo lui?
"Sì, i rigoristi erano Taremi e Arnautovic, il primo è Calhanoglu e poi ci sono loro. Con la Stella Rossa Arna era uscito e ha tirato Taremi, oggi potevano tirare entrambi. Ha preso la palla Arna e ha tirato. Lui dal dischetto è una sicurezza, è quasi al livello di Calhanoglu, ma il loro portiere ha fatto una grande parata. Era affranto ma non deve preoccuparsi".

Come ha letto la partita?
"Abbiamo giocato meglio tecnicamente nel secondo tempo anche se paradossalmente abbiamo rischiato di più col palo. Abbiamo sviluppato bene però, abbiamo sbagliato un rigore e poi avuto le occasioni con Zielinski. Alla fine penso che abbiamo meritato di vincere".

Per qualcuno quello fischiato è un rigorino...
"L'arbitro stasera è stato bravissimo, in Italia sono bravi e anche qua. Bisogna stare tutti più tranquilli, io per primo che a Roma mi sono fatto ammonire. Loro devono scegliere molto velocemente e noi dobbiamo cercare di dargli una mano".