Inchiesta ultras, l'Inter rischia il commissariamento: ecco le 5 azioni per evitarlo
L'Inter deve tagliare i legami malati con gli ultras, altrimenti potrebbe andare incontro al commissariamento. I pm Sara Ombra e Paolo Storari hanno aperto nei confronti delle due società un "procedimento di prevenzione", nominando due consulenti che devono rapportarsi con gli avvocati dei club. Sono almeno cinque, come riportato La Repubblica, le azioni individuate che nerazzurri e rossoneri dovranno essere messe in atto.
- La prima è un controllo vero e serrato sui biglietti, la cui vendita non potrà più essere influenzata dagli ultras, che, nel caso dell'Inter, hanno messo pressioni addirittura a giocatori e allenatore per avere pacchetti da rivendere a prezzi maggiorati e folli, alimentando le casse della Curva.
- La seconda è porre rimedio agli ingressi incontrollati al Meazza, visto che dagli atti è emerso che spesso due persone entrano dallo stesso tornello o addirittura accedono all'impianto indiscriminatamente dalle porte di servizio. Inoltre gli ultras entrano prima per sistemare striscioni e bandiere, smerciando fuori dallo stadio gli abbonamenti, prestati ad altri tifosi dietro pagamento. Infine ci sono gli abusi sugli ultras, che vengono intimiditi o picchiati da gente non in regola.
- La terza è assegnare un posto a sedere a ogni tifoso della curva. Il sovraffollamento è un problema ricorrente soprattutto per l'Inter, con il delegato alla Sicurezza che nel 2020 avvisò Renato Bosetti, oggi in carcere: "Devono levarsi dalla scala (gli altri tifosi, ndr)... Sennò diventa un problema!".
- La quarta è gestire meglio le trasferte. In una sfuriata di Bosetti con un dirigente dell'Inter riguardo ai pochi biglietti per la trasferta di Lecce, l'ultrà ha minacciato di portare 100 supporters in più senza biglietto "allo scopo di creare problemi di ordine pubblico"-
- La quinta è gestire in maniera onesta e limpida i parcheggi che, soprattutto però nel caso del Milan, hanno evidenziato un avvicinamento tra la Curva Sud e gli esponenti della criminalità organizzata calabrese.