Il mercato dell'Hellas: Hien verso l'Atalanta, da definire le posizioni di Tamèze e Ngonge
In casa Hellas si riparte dopo la miracolosa salvezza conquistata attraverso lo spareggio di Reggio Emilia con lo Spezia. In regia in riva all'Adige è tornato Sean Sogliano, richiamato da patron Setti lo scorso gennaio per il mercato di riparazione e poi confermato fino al 2026 (con conseguente separazione da Francesco Marroccu) dopo il suo felice triennio veronese dal 2012 al 2015. La sensazione è che la linea del mercato scaligero non si discosterà troppo da quella delle ultime sessioni, seppur con qualche accorgimento per evitare di dover rivivere una lunga e sofferente annata come quella da poco conclusa. Valorizzazione dei pezzi pregiati (tradotto generazione di plusvalenze) per poi cercare di andare a pescare nuovi diamanti grezzi nei mercati più esotici sulla linea dei vari Hien, Doig, Ngonge ma volendo guardare ancora più indietro indietro anche Ilic, Amrabat e Rrahmani. Con Isak Hien ormai in procinto di passare all'Atalanta sulla base di dieci milioni più una contro-partita tecnica (Zortea o Miranchuk?), la società potrebbe cercare di fare lo sforzo di trattenere almeno uno tra Tamèze (seguito da Genoa e Monza) e Ngonge (sirene da Fiorentina e Lazio) anche se non è da escludere aprioristicamente la possibile partenza di entrambi.
L'arrivo in panchina di Marco Baroni potrebbe rompere la continuità con lo schema tattico (3-4-2-1) che ha contraddistinto il Verona fin dal suo ritorno in A datato 2019 con Juric prima, Tudor, Bocchetti/Zaffaroni poi. Servirà certamente colmare il posto lasciato libero da Hien al centro della difesa, per il quale si pensa al classe 2000 Stephen Welsh del Celtic, inevitabilmente bisognerà poi rimpolpare la mediana rimasta con Tamèze (più probabile un addio che una permanenza), Duda e Praszelik dopo la scadenza di Veloso, la partenza di Sulemana verso Cagliari e il ritorno in prestito al Rubin di Abildgaard (si lavora per un suo rientro), su questo fronte piacciono Caligara dell'Ascoli, Jashari del Lucerna e Khlusevich dello Spartak Mosca. Infine con gli esterni tutto sommato già ben coperti (Faraoni/Terracciano da una parte, Amione/Depaoli o Zortea dall'altra, con Doig in procinto di passare al Torino) si andrà verso un restyling del reparto offensivo. Se per quanto riguarda le punte Henry e Djuric potrebbero essere confermati, sugli esterni Lasagna dirà quasi certamente addio (al pari di Kallon?) e serviranno dunque almeno due nuovi elementi da affiancare a Lazovic, Braaf e, qualora dovesse restare, Ngonge, i nomi sul taccuino di Sogliano sono quelli di Collocolo dell'Ascoli, il già precedentemente citato Miranchuk dell'Atalanta, Saponara (svincolatosi dalla Fiorentina) oltre al possibile ritorno di Verdi, rientrato al Torino dopo il prestito.