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Guendouzi: "È una Lazio molto forte, qui mi sento a casa. E può aiutarmi per la Nazionale"

Guendouzi: "È una Lazio molto forte, qui mi sento a casa. E può aiutarmi per la Nazionale"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 23 luglio 2024, 15:00Serie A
di Dimitri Conti

Arrivano altre dichiarazioni di Matteo Guendouzi, centrocampista della Lazio, ai canali ufficiali del club biancoceleste:

Su quale compagno di squadra punterebbe per la prossima stagione?
“Credo che sono arrivati giocatori che possono migliorare la squadra, lo scorso anno ci mancavano giocatori rapidi che potessero fare la differenza nell’uno contro uno. Sicuramente ci possono aiutare a fare più gol e più assist, sono convinto che abbiamo una squadra molto forte”.

Qual è la pazzia più grande che un tifoso ha fatto per lei?
“Mi sento come a casa qui alla Lazio, i tifosi mi amano molto e cerco sempre di dare il massimo per loro, mi rispettano e darò il massimo per il club. Dò il massimo per loro, spero che faremo una buona stagione insieme e magari vinceremo un trofeo perché se lo meritano. Ci seguono sempre in casa e in trasferta, abbiamo una grande tifoseria e spero di vincere per loro”.

Qual è il giocatore più forte con cui ha giocato?
“Direi Mesut Ozil, è uno dei migliori con cui ho giocato nel club, in nazionale invece Mbappé. Ozil è un giocatore fantastico, nei momenti difficili gli dai palla e sai che farà cose straordinaria come un grande assist e un grande gol. Sono orgoglioso di aver giocato con giocatori così forti”.

Qual era il suo idolo da bambino?
“Come tutti i giocatori francesi sicuramente direi Zidane. Come giocatore e come uomo è fantastico, non ho visto il mondiale del ’98 perché sono nato un anno dopo, ma quando ho visto i video su YouTube ho sempre pensato che fosse fantastico, la finale con il Brasile è stata incredibile”.

Le scrivono gli allenatori del fantacalcio?
“Si, conosco il gioco e mi parlano sempre di fantacalcio. Non lo conoscevo prima di arrivare qui in Italia, me ne parlano i compagni e adesso anche mia moglie mi dice di segnare più gol. Cercherò di accontentare i miei allenatori”.

Ha la fama del bad boy, perché?
“Sinceramente non lo so, in campo sono sempre lo stesso, che le persone mi amino o no non mi interessa. Io cerco sempre di dare il massimo per il club, voglio sempre vincere. Questo è il mio carattere, ho iniziato così da giovane e di certo non cambierò. Questo è il mio carattere, sicuramente ho imparato molto dagli errori commessi in passato, ma ora sono un bravo ragazzo e so quello che devo fare sia dentro che fuori dal campo”.

Di chi è il futuro del calcio dopo Ronaldo e Messi?
“I francesi diranno sicuramente Mbappé perché è un giocatore straordinario e gli auguro di vincere il pallone d’oro il prima possibile. A me ad esempio piacciono giocatori come Rodri e De Bruyne del Manchester City, ma ce ne sono anche tanti altri”.

Quanti sacrifici hanno dovuto fare i suoi genitori?
“È difficile diventare un calciatore professionista, devi sempre pensare a come migliorare. Ho iniziato a giocare a sei anni per divertirmi, poi inizia un percorso di crescita difficile perché giochi in squadre con circa 20 giocatori e solo uno o due arrivano a firmare un contratto professionistico. È molto difficile, poi da quel momento devi solo pensare a come crescere e lo fai per la tua famiglia, dopo tutti i loro sacrifici per portarti a tutti gli allenamenti e non solo. Per questo devi sempre pensare a te stesso e alla tua famiglia. Con mio fratello ho un bel rapporto, come me ha giocato nel Lorient da giovane. Giocavamo sempre insieme da piccoli e ci siamo aiutati a vicenda”.

È uno dei pochi calciatori senza tatuaggi, come mai?
“Non mi piacciono, è più una cosa per giocatori italiani e spagnoli che amano molto i tatuaggi, meno in Francia”.

Crede ancora di avere i capelli più belli in squadra?
“Sicuramente si, non li sistemo quotidianamente, ci perdo tempo 3-4 volte a settimana. È tutto naturale”.

Come ha conosciuto tua moglie?
“Ci siamo conosciuti sette anni fa perché uno dei migliori amici viveva nella sua città, abbiamo iniziato a parlare ma ho dovuto faticare molto, all’inizio non è stato facile. Ora però abbiamo una bellissima vita con due figlie e spero di sposarmi il prossimo anno”.

Che padre è?
“Sicuramente dò molto amore alle mie figlie, prima pensavo solo al calcio da single, ora che ho una famiglia devo pensare a entrambe le cose. Quando vado al campo penso solo al calcio, ma poi a casa penso alla famiglia e gioco molto con le mie figlie perché sono la cosa più bella che potesse accadermi nella vita”.

Come educate le vostre figlie?
“Facciamo tutto insieme io e mia moglie, cerchiamo di aiutarci a vicenda, siamo ancora giovani e non sempre è facile. Insieme però possiamo fare un buon lavoro”.

Che rapporto ha con Roma?
“Il clima è fantastico, forse adesso troppo caldo. Mi piace moltissimo la città, ci sono tanti posti da visitare, tanti ottimi ristoranti, sono felice a Roma, è una delle città più belle dove ho vissuto. Sono stato fortunato perché ho giocato in città fantastiche come Londra, Marsiglia e ora Roma”.

Ha preso qualche abitudine italiana quest’anno?
“No, onestamente non esco moltissimo. Quello che posso dire è che forse gli italiani fumano troppo. Io mi limito ad andare al campo e stare a casa, non sono un ragazzo che esce troppo. È vero che gli italiani spesso si esprimono gesticolando, anche in campo molti giocatori gesticolano, anche quando esco vedo sempre che muovono le mani, io invece preferisco tenere le mani in tasca”.

In cucina come se la cava?
“Non bene, a casa cucina mia moglie che è molto brava, sono un ragazzo fortunato. Quando sono in vacanza la pizza è il mio piatto preferito, mia moglie cucina bene sia il riso che la pasta, quindi va bene tutto”.

Qual è il suo hobby senza calcio e famiglia?
“Gioco molto alla PlayStation, gioco a Call of Duty perché posso parlare con i miei amici online, a volte hai bisogno di staccarti dal calcio e non pensarci troppo. Quando vai a casa devi rilassarti e parlare con gli amici delle vacanze e della famiglia, per questo gioco spesso online, vinciamo spesso e parliamo tanto”.

Qual è il suo sportivo preferito fuori dal calcio?
“Bella domanda, nel tennis apprezzavo molto Nadal perché mi piace molto il tennis”.

Il suo cantante preferito? E l’attore?
“Jul, è un cantante rap francese. Per l’attore direi Omar Sy”.

Cosa chiede alla prossima stagione?
“Dobbiamo essere uniti, sono sicuro che possiamo fare una grande stagione, ma abbiamo bisogno del supporto di tutti, dobbiamo restare tutti uniti dalla parte del club. Sono sicuro al 100% che possiamo alzare qualche trofeo, vogliamo regalarci cose molto belle”.

Quanto può aiutarla la Lazio per tornare in nazionale?
“Sicuramente può aiutarmi, l’anno scorso sono stato convocato una volta in nazionale perché stavo giocando molte buone gare, anche in Champions League abbiamo fatto bene. Quest’anno giocheremo in Europa League e sono convinto che possiamo arrivare almeno in semifinale e perché no, magari anche vincere il trofeo. Devo rimanere concentrato sul mio lavoro, fare sempre del mio meglio sul campo per aiutare la squadra e così facendo spero di tornare in nazionale”.

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