Gravina su Euro 2032: "Meno burocrazia e più stadi, ecco perché il progetto con la Turchia"
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è stato ospite di Sky Sport per presentare la 13ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL e PwC Italia, e commentare le notizie d'attualità sul calcio italiano. Queste le sue dichiarazioni: "Abbiamo rappresentato numeri del sistema calcio con ampia descrizione della nostra struttura, della sua complessa articolazione. Questo lavoro evidenzia le grandi potenzialità del calcio, non vogliamo nascondere le nostre criticità ma cerchiamo di dare un piccolo contributo. Vogliamo dare sempre più risalto a una forma di sviluppo integrale".
Sui riammissioni e ripescaggi in Serie B e C: "Basta a riammissioni e ripescaggi, alterano il valore della competizione sportiva. Abbiamo visto una squadra che ha festeggiato la vittoria del campionato e un'altra che è retrocessa. Oggi abbiamo una situazione invertita, siamo in attesa del TAR. Non è accettabile. Dobbiamo anticipare le iscrizioni al 30 di aprile. Aspetteremo solo quelle due società che hanno diritto al rispetto del valore della competizione sportiva, ma è ora di smetterla. Il risultato legato alla riammissione e al ripescaggio va disciplinato in maniera differente rispetto alle condizioni attuali. Grazie a un decreto legge potremmo avere entro 30 giorni anche un giudicato da parte del Consiglio di Stato".
Sull'importanza del calcio in Italia: "Il calcio è una vera e propria industria, con una dimensione economica molto rilevante. Hanno un impatto sul nostro PIL pari a 11 miliardi di euro".
Sul mercato saudita: "Il fenomeno Arabia Saudita risponde ad altre logiche rispetto a quelle di valorizzazione del fenomeno sportivo calcistico. La FIFA deve individuare modalità per regolare l'alterazione che sta generando la grande disponibilità economica di uno Stato. Serve correre ai ripari, possiamo ancora farlo, perché corriamo il rischio di porre in liquidazione un sistema come successo negli USA e in Cina".
Sugli stadi: "Non possiamo seguire la logica che gli stadi vadano migliorati, rinnovati o costruiti solamente in ottica di un grande evento. Non è condivisibile: i dati lasciano spunti di riflessione. Se vogliamo parlare di patrimonio dobbiamo parlarne a proposito di infrastrutture e vivaio. Alla luce di ciò stiamo spingendo per far capire che è fondamentale avere una struttura accogliente per la fruibilità dell'evento sportivo. Abbiamo proposto Milano come sede della finale di Champions 2027 e stiamo facendo questo accordo con la Turchia".
Sulla candidatura condivisa la Turchia per Euro 2032: "Sono cinque anni che parlo di un grande evento perché secondo me è l'unico modo per stanare un po' tutti. Si parla di blocco della burocrazia, togliamola. Si parla di soggetti che vogliono realizzare strutture, mettiamoli nelle condizioni di farlo. Siamo pronti a supportare questo progetto. Noi abbiamo realizzato 4 o 5 stadi negli ultimi 10 anni, la Turchia ben 41. Le tempistiche legate alle nostre nome burocratiche non erano in linea con quelle richieste dalla UEFA e mi hanno spinto a fare un accordo con la Turchia. È un accordo importante sotto il punto di vista culturale, con due culture che si uniscono, e anche con una grande potenzia per lo sviluppo dell'area del Mediterraneo".
Sulle scadenze del progetto Euro 2032: "Dovremmo poter indicare le città ospitanti entro il 1° ottobre 2026, abbiamo tre anni per fare progetti definitivi. Abbiamo tempo a disposizione, non ci sono più scuse, ora appelliamoci al senso di responsabilità. Vogliamo coinvolgere anche soggetti che a volte cercano di apparire un po' distratti. L'esigenza fondamentale sarà avere strutture moderne, noi ci presentiamo solo con tre stadi ad oggi che non sono ancora perfezionati. Abbiamo Milano, Torino e l'Olimpico a Roma. Stanno partendo altri progetti come Firenze, Cagliari, Bologna, mentre Bari è pronta. La posa della prima pietra è prevista entro il 31 marzo 2027".
Sulle Nazionali giovanili: "Negli ultimi 10 anni l'Italia è stato il Paese che ha avuto il maggior numero di qualificazioni ai Mondiali e agli Europei giovanili".
Su Buffon e il suo possibile nuovo ruolo in Federcalcio: "Gigi è un nostro obbiettivo ma non dipende solo da noi. Convincere Gianluca Vialli è stato difficile, ma siamo riusciti ad avere una delle persone più belle del calcio. Gigi ha altre caratteristiche, ma è un'icona del calcio mondiale e la sua progettualità naturale è lavorare nella Nazionale. Faremo di tutto per portarlo a bordo, ci stiamo lavorando e siamo in una fase piuttosto avanzata".