Sogut tra il suo romanzo sul mercato, la Turchia e la rising star Akturkoglu

"I personaggi sono di 'fantasia' ma tutto quel che scrivo l'ho provato, l'ho vissuto". Erkut Sogut, agente, professore, intermediario e scrittore, ha un portfolio che annovera da anni campioni del calibro di Mesut Ozil. E per Tuttomercatoweb.com si racconta, nel giorno della gara tra Turchia e Italia, partendo da quello che è il suo ultimo lavoro. 'Deadline' è quello che Sogut definisce "un fictional book: i personaggi sono 'costruiti' ma il mondo è quello del calcio. Il libro parla di nepotismo".
Delle relazioni oscure del mondo del pallone
"Tutto vissuto, tutto sulla mia pelle. E' una zona grigia del pallone: dopo mesi di ricerca, mi sono messo a scrivere. Il nepotismo è una questione antica, parte dai Papi che facevano vescovi e cardinali i propri parenti. E c'è in ogni business, anche nel calcio. Il fratello del presidente lavora come agente: non è illegale ma... E' corretto?"
Si parla di etica
"Esatto. La questione è etica ma anche di istituzioni. Talvolta ti chiedono di fare affari esclusivamente tramite il fratello del presidente o il cugino del direttore, o l'amico del dirigente. Di questo parla questo romanzo e mi pongo anche un quesito: cosa sta facendo il calcio, la FIFA, per questo? Perché lo permette?"
Il suo prossimo lavoro sarà invece su un altro tema delicatissimo
"Sul traffico di essere umani dall'Africa al calcio occidentale, soprattutto dall'Africa dell'est. Le stime dicono che ogni anno circa 20mila minori arrivano con la promessa di... Una terra promessa. C'è uno schema, è una schiavità moderna. Ho visto e vissuto tutto in prima persona, sono stato in Nigeria, Kenya, ovunque.

E ci sono nazioni che in questo giocano un ruolo importante, in Europa. Parlerà di venditori di sogni vuoti, bugiardi, truffatori, menzogne".
A proposito di sogni, per tornar più terreni. Stasera la sfida delle due grandi deluse del Mondiale, Turchia contro Italia.
"Vede, in Turchia c'è stato un cambiamento, è arrivato un tecnico con le sue idee, ha cambiato tanto. E' tedesco, ha portato il suo sistema ma per capirlo serve tempo. Alla Nazionale serve almeno un altro anno ma ci sono giocatori importanti: Calhanoglu, Demiral, Zeqi, Soyuncu. Dobbiamo diventare un'ottima squadra, siamo in una transizione".
L'Italia invece aveva raggiunto l'apice e poi...
"L'Italia ha raggiunto il top, succede sempre così agli azzurri dopo una vittoria. Non deve buttare tutto quanto fatto in estate ma sembra ciclico: dopo ogni grande successo, il crollo".
Chi è invece pronto per il grande salto è il suo Kerem Akturkoglu
"E' una rising star del calcio turco: 23 anni, è alla seconda al Galatasaray, arriva dalla quarta divisione in Turchia. Prima all'Accademia del Basaksehir, viene da un ottimo settore giovanile ma da lì la famiglia ha deciso che non avrebbe dovuto giocare con squadre riserve o giovanili: a diciotto anni è andato a fare la gavetta vera. Ha giocato tre anni lì, nella quarta serie: con l'Erzincaspor, in Coppa, ha distrutto da solo il Besiktas".
E' stato l'inizio di tutto§
"Tutti lo volevano, è andato al Gala per Fatih Terim. E' un giocatore che vuole essere sempre migliore: lavorare con lui è incredibile. E' un perfezionista, mentalmente è uno alla De Bruyne, alla Salah, che migliora ogni anno. Il prossimo anno sarà migliore, ha giocato oltre 40 gare (44) in stagione e romperà il record stagionale di apparizioni in un'annata col Galatasaray".