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Muntasser per i bambini in Libia: "Col calcio dimostro che non tutto è negativo"

ESCLUSIVA TMW - Muntasser per i bambini in Libia: "Col calcio dimostro che non tutto è negativo"TUTTO mercato WEB
giovedì 14 ottobre 2021, 14:42Serie A
di Gaetano Mocciaro

Jehad Muntasser ha a cuore la sua Libia e non ha mai fatto mistero di voler tornare e dare una mano al suo Paese. Il primo libico a giocare nel calcio italiano e soprattutto primo arabo a giocare in una squadra di Premier League, nientemeno che l'Arsenal oggi ha 43 anni, è rimasto nel mondo del calcio e vive a Dubai, dove ha aperto una società che collabora con alcuni procuratori in Argentina. Lo scorso 9 ottobre a Misurata ha organizzato con l'Unicef una partita di beneficienza in favore dei bambini libici. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci spiega nel dettaglio: "Il Paese sta migliorando tanto, ci stiamo avvicinando alle elezioni ed era il momento giusto per fare una cosa del genere. Volevo dare una mano ai bambini del mio Paese, così ho contattato Unicef Libia per fare una partita di beneficienza. Ho portato alcuni giocatori internazionali come Bacary Sagna, Kalilou Fadiga, Zlatan Muslimovic ma anche due star famose nel mondo arabo, come Nader El-Sayed, ex portiere della nazionale egiziana e il tunisino Zoubeir Baya".

Organizzare un evento simile in Libia, a maggior ragione di questi tempi, non deve essere facile
"E infatti non nego che qualche giocatore a cui ho proposto l'iniziativa mi abbia detto: 'Ma sei matto?'. Solo che quando sono arrivati sono rimasti sbalorditi, trovando una situazione ben diversa da quella che è stata descritta dai giornali. Sono stati accolti benissimo, sono rimasti contenti".

Quale è stata la risposta del pubblico e degli sponsor?
"Devo dire ottima. Proprio grazie agli sponsor abbiamo raccolto tanti fondi, erano felici di fare una partita del genere. Complessivamente siamo arrivati a 180.000 dollari, cifra devoluta in favore di vari progetti per bambini, come scuole e ospedali".

Com'è nata questa iniziativa?
"Volevo dare un messaggio che la Libia sta cambiando, che sta andando in una direzione importante. Che ci sono libici che hanno voglia di fare qualcosa di buono per il Paese, non solo sfruttarlo come successo in questi anni. Ed è un messaggio affinché la Libia cominci ad aprirsi anche agli altri Paesi e alla gente. Vogliamo dimostrare attraverso il calcio che non tutto è negativo, anzi. Qui ci sono tante opportunità di lavoro".

A livello calcistico come procede la crescita?
"La Nazionale di Javier Clemente è stata protagonista di un ottimo inizio di girone di qualificazione, facendo sognare la gente. Alla lunga però si è vista la carenza di preparazione fisica, soprattutto nelle sfide contro l'Egitto che poi è una squadra che somiglia a livello europeo ad altre nazioni. Non basta avere talento, ma bisogna preparare le cose anni prima e non giorni prima".

In un'intervista che hai rilasciato proprio a Tuttomercatoweb hai dichiarato di voler tornare in Libia e diventare presidente della Federcalcio, naturalmente aspettando tempi migliori. L'obiettivo resta intatto?
"La mia intenzione è sempre la stessa, stiamo aspettando che facciano queste elezioni, previste a dicembre, perché se il popolo riesce a eleggere un governo ufficiale io mi potrò candidare e vedere i progetti su cui puntare. Senza un Governo è sempre difficile proporsi e non è mai il momento giusto".

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