Il futuro di Chiellini e Spinazzola, il mercato e la Nazionale: parla Davide Lippi
Davide Lippi, procuratore sportivo che ha fondato e dirige l'agenzia Reset Group, ha rilasciato una lunga intervista esclusiva a Tuttomercatoweb.com, iniziando dal docufilm "Adesso vinco io" dedicato alla storia di suo padre Marcello, storico ex allenatore e due volte ct dell'Italia: "Una giornata bella ed emozionante, l'epilogo di un lavoro cominciato più o meno due anni fa con Rai Cinema. Abbiamo voluto, per la prima volta al Festival di Torino, questo lavoro sulla carriera, la storia e la vita di mio padre. Sarò un po' di parte ma lo consiglio vivamente, da febbraio sarà al cinema. C'erano tante persone di calcio presenti lì a Torino, è venuta anche donna Allegra, la moglie del dottor Umberto (Agnelli, ndr). Una giornata particolare, dai mille significati".
Come l'ha vissuta Marcello?
"Il film racconta proprio tutta la vita, da quando era piccolo. Ci sono tante testimonianze importanti, era molto commosso, un po' come tutto il resto del cinema. La mia famiglia è protagonista anche del racconto su quest'uomo che ha fatto la storia".
Si aspettava la Juve in lotta per lo Scudetto?
"Sì. Non avrà la rosa più forte del campionato ma è comunque competitiva. E quando Allegri ha a disposizione gruppi così, anche con dei giovani, sa sempre tirare fuori il meglio. Sono concreti, hanno un reparto offensivo ben strutturato. E quest'anno hanno fatto un grande acquisto, il direttore Giuntoli. Sta entrando nel meccanismo, vedrete che nei prossimi 5 anni inciderà tantissimo. Hanno reso concreta la squadra, con Allegri: non è il miglior calcio d'Italia, ma incontrarli è sempre molto difficile".
Che si aspetta a gennaio?
"Per come penso io e per come conosco il direttore, lavorerà su profili giovani, magari forti e di spessore, ma giovani. A gennaio la Juve inserirà poco, quello è sempre un mercato delicato. Se nello spogliatoio ci sono certi equilibri, andare a scombinare può diventare un problema. A meno che non ci siano esigenze numeriche e tecniche...".
Quindi nomi come Kone e Sudakov possono essere buoni.
"Potrebbero assolutamente essere profili interessanti e su cui la Juventus sta lavorando. Rappresentano un certo tipo di calciatore, giovani, di qualità e di prospettiva. Questo è il lavoro che deve fare la Juventus, anche perché sono un po' cambiati i tempi e le squadre italiane devono lavorare così. Prendere chi è giovane, farlo crescere e magari rimandarlo su mercati come Inghilterra o Francia".
Taremi per l'Inter può essere nome concreto?
"Vale il discorso di prima, mi sembra che l'Inter stia facendo un bel percorso e che davanti hanno quattro attaccanti. La squadra è completa, bisogna stare attenti a inserire chi possa avere aspettative di minutaggio. L'Inter ha la miglior rosa del campionato, sta andando come pensavo, sono tra chi gioca meglio. Giustamente ho visto che hanno rinnovato i loro dirigenti, con merito. A giugno terranno sott'occhio le opportunità, fino ad oggi hanno dimostrato di saperci arrivare, anche con scadenze e parametri zero".
Il Milan deve prendere una punta a gennaio...
"Sì, mi risulta".
Jonathan David può essere il nome giusto?
"Parliamo di un giocatore forte. Io ho parlato col Milan e so che cercano, ma a gennaio il mercato è particolare e David sarebbe un investimento importante. Certo, diventa determinante per il progetto del Milan raggiungere la Champions...".
La rosa è un po' scarna, oggi.
"Infortuni permettendo, il Milan ha una rosa competitiva fatta con un buon mercato. Certo, oggi la coperta è corta ma il loro obiettivo deve essere Scudetto e Champions League. Spero di no per loro, ma penso usciranno dalla coppa... Questo magari può non essere un grande svantaggio sportivo per provare a raggiungere l'obiettivo qualificazione in Champions. A quel punto, recuperando calciatori, la rosa ci sarebbe".
Kiwior e Badiashile sono da Milan?
"Assolutamente sì. Un po' egoisticamente mi piacerebbe vedere le squadre di Serie A che tornano a prendere giocatori italiani, spero che dall'anno prossimo ci si punti un po' di più".
Chi consiglierebbe?
"Difensori da Milan ce ne sarebbero tanti... Vorrei più italiani al centro dell'attenzione".
Chiellini a Los Angeles va alla grande.
"È un fenomeno! Pazzesco... Ha quasi quarant'anni e ha raggiunto per l'ennesima volta la finale della sua conference in MLS. Campione assoluto, per me rappresenta e ha rappresentato la perfezione dell'atleta e dell'uomo. Ancora detta legge e gioca in maniera incredibile. Ovunque. Hanno fatto la semifinale sul sintetico di Seattle, non il massimo per il suo ginocchio, ma ha guidato tutti. Uno come Giorgio migliora e fa migliorare tutto ciò che è intorno a lui".
Il suo contratto scade il 31 dicembre. Che farà dopo?
"Sarà l'ultima stagione, questa, l'ha dichiarato. Poi si vedrà, ma ha le caratteristiche per fare tutto ciò che vuole. Io lo vedo come dirigente di grande spessore, ma sono sicuro che arriverà a grandissimi livelli".
Quindi lo vedrebbe bene anche alla Juventus?
"Penso proprio di sì...".
Come giudica la stagione di Spinazzola?
"Bene, secondo me è di grande profitto. Sta facendo un po' fatica in generale la Roma, come squadra. In alcune partite hanno sofferto, ma il giocatore è forte e di livello internazionale. Ancora è giovane, ha trent'anni e tutto per fare una carriera importante. Ora è a scadenza, vedremo l'anno prossimo cosa farà, ci sono tante opportunità che valuteremo".
Il rinnovo è possibile?
"Ancora i discorsi sono prematuri, il calciatore è molto sereno. Ha un'età tale per cui non è condizionato, gioca e dà il massimo per la Roma, per il resto c'è tempo. Naturalmente andando a scadenza è normale che abbia tante attenzioni...".
Si aspettava l'addio di Garcia a Napoli e il ritorno di Mazzarri?
"Mi aspettavo che De Laurentiis, alla luce dei risultati, cambiasse l'allenatore. Sull'arrivo di Mazzarri invece no, non me l'aspettavo. Il solito colpo del presidente, sembra che per l'ennesima volta abbia ragione lui. Era fuori da un po', ma l'allenatore è di spessore. Fa parte delle decisioni cui ci ha abituati De Laurentiis, dei suoi colpi di scena. Per ora ha cominciato molto bene, la squadra aveva bisogno di un cambio e di uno, umanamente, che sapesse ricucire e rimettere a posto gli umori dell'ambiente. Mi sembra sia già entrato nelle teste dei calciatori, dalle dichiarazioni che leggo. Quella è la cosa che più conta. Tecnicamente la rosa del Napoli non si discute, serve la chiave per smuoverli. Il momento era delicato, Mazzarri sta trovando la chiave per riportarli sulla strada corretta".
L'Italia di Spalletti è agli Europei.
"Luciano è una garanzia, un uomo di grande conoscenza e un trascinatore. Riesce sempre a tirare fuori il massimo da tutti, anche il mister negli ultimi anni ha fatto passi in avanti, un'evoluzione per completare le sue idee. Credo sia l'allenatore giusto per la Nazionale, il risultato era tutt'altro che scontato e sono molto contento. Mi dispiace che non convochi Spinazzola (ride, ndr)... Lo dico a battuta, ci mancherebbe, ogni allenatore fa le sue scelte. Ora arrivano i mesi più importanti per convincere il gruppo verso l'Europeo. Ha il tempo per costruire mentalmente un gruppo vincente".
La Fiorentina le sta piacendo?
"Questa società sta lavorando nella costruzione e nella creazione del valore. Migliorano anno per anno, sia sul lato patrimoniale e societario che tecnico della rosa. Hanno 20 punti, sono a -4 dal Napoli e mi sembra che quest'anno più che mai possano ambire a posizioni di rilievo. Mi piacerebbe rivederla in Champions, oggi manca qualche gol degli attaccanti ma la squadra è competitiva. E poi con il Viola Park hanno fatto un capolavoro, puntano in alto e non ho dubbi. Lo dimostrano gli investimenti, anche sui giocatori. Con Lazio e Roma che tentennavano poteva entrare più prepotentemente nel campionato, hanno lasciato per strada 4-5 punti con cui oggi sarebbero alle porte della Champions. Bisogna stare attenti ad andare a prendere qualcuno a gennaio, bisogna sapere cosa già hai. Parlando di Beltran, per esempio, ha qualità ma non si può pensare che un atleta che arriva da un paese lontano possa subito fare bene al primo anno. Gli serve tempo, il vero Beltran probabilmente lo vedremo l'anno prossimo, anche se spero che da gennaio a giugno possa mostrare qualcosa di più in termini di realizzazione".
Quale allenatore l'ha sorpresa più degli altri?
"Senza dubbio dico il Frosinone, tutta la squadra e non solo l'allenatore (Di Francesco, ndr). Loro e il Bologna, anche se io ritengo Thiago Motta un allenatore già pronto a fare una grande carriera. Ma il Frosinone a 18 punti non me l'aspettavo: quando fai una squadra giovane ti prendi anche dei rischi, ma sono partiti molto bene. Il direttore Angelozzi, dall'alto della sua esperienza, ha messo insieme giocatori di ottimo livello e l'allenatore ha trasformato le loro qualità. Quando si prendono giocatori adatti al suo pensiero e metodo, cosa che negli ultimi anni non gli era successo, Di Francesco ha dimostrato di saper fare benissimo. Un applauso a lui. Se devo dare un terzo allenatore da elogiare oggi, dico D'Aversa, il Lecce non mi dispiace".
E un giocatore?
"Dire Soule è abbastanza semplice, ma io conosco bene lui e l'agente e sapevo delle sue qualità. Non mi aspettavo subito l'impatto al primo vero campionato di Serie A. Mi piace molto anche Gudmundsson del Genoa".
Iemmello a Catanzaro è tornato a casa.
"Una certezza. Ha 32 anni, segna da quindici a raffica. Come tanti altri, aveva bisogno di trovare la dimensione. È tornato con umiltà nella sua Catanzaro e stanno facendo cose strabilianti con l'allenatore Vivarini. Avrebbe meritato almeno un decennio di Serie A, a volte però subentra altro oltre le qualità. Gli voglio fare un grande applauso, dopo un periodo delicato ha avuto l'umiltà di andare in Serie C e lì ha stravinto il campionato, con tanto di record. E quest'anno trascina, da vero leader".
Anni di indiscrezioni, ma Cistana è ancora a Brescia.
"Sono convinto che meriti di provare un'esperienza di una categoria superiore (oggi gioca in Serie B, ndr). Purtroppo negli ultimi anni non l'hanno fatta con la sua squadra del cuore, soffre con la sua Brescia, si sta sacrificando in una categoria che non è quella che lui sogna. Dà il massimo, come sempre, per me è un difensore importante, da Serie A, e sono convinto che a breve ci arriverà, come merita. Anche lui è a scadenza, c'è tempo per ragionare su tutto col Brescia ma l'obiettivo del calciatore è giocare nella serie superiore. Speriamo di poterlo fare con la squadra della sua città ma c'è spazio per ogni valutazione".
E Caldirola?
"Per me è ancora un ragazzo... Gioca con l'esperienza di un veterano, lo conosco bene ma non mi aspettavo il salto dello scorso anno col Monza e che si attestasse su certi livelli. Professionista fantastico che sul campo ha dimostrato di essere ancora di grande spessore, le ultime due stagioni sono le più belle che gli abbia mai visto fare. Si sta meritando la titolarità a Monza, con un allenatore che crede in lui e un tipo di gioco che lo esalta".
In estate Girelli è andato dal Lecco alla Sampdoria, ci racconta qualcosa?
"In certe piazze devono capire cosa significa puntare sui giovani. Radrizzani ha salvato la Sampdoria dal baratro, non credo ci si debbano aspettare risultati immediati. La squadra è molto giovane e inizialmente ha un po' faticato, ma sicuramente torneranno alla ribalta. Magari servono loro due-tre stagioni, quando costruisci un percorso non è mai facile vincere il campionato. Lui come Pirlo e la squadra hanno avuto bisogno di tempo, ora mi sembra stiano ingranando. Per tornare in Serie A manca un po' di struttura ma il percorso è giusto, a Genova devono sapere che la Samp sta facendo le cose seriamente e che nel giro di tre anni, nel progetto, torneranno in Serie A. Non è corretto aspettarsela subito, se viene meglio ancora. Girelli può fare molto bene lì, purtroppo quest'estate ha dovuto sottoporsi a un interventino ma ora sta trovando continuità".
Camporese alla FeralpiSalò come procede?
"A Michele voglio dare il bentornato, domenica è tornato in campo dopo aver subito un infortunio grave lo scorso anno e una stagione difficile a Reggio. Ce l'ho da quando ha sedici anni, la stima è enorme, spero possa condurre la Feralpi alla salvezza".
Lei ha anche Manzari.
"È di proprietà Sassuolo, l'hanno cresciuto e lo stimano tantissimo. Penso che l'anno prossima possa entrare nell'orbita della prima squadra. Ora è ad Ascoli per fare esperienza, hanno avuto qualche problemino con anche cambio di allenatore, ma spero proprio che possa sviluppare le sue qualità tecniche, abbinate alla forza che ha".
E da Tordini che si aspetta?
"È il mio Miccoli! A Lecco sta facendo belle cose, ha doti tecniche importantissime e tutti gli alleantori che ha avuto dicono di lui cose strabilianti. Può sempre rompere le partite e da lui vorrei qualche golletto. Potrebbe aspirare a cose più importanti e se lo meriterebbe, ma ora pensi a fare bene".
Che si aspetta dalla Serie A sul mercato invernale?
"Sui miei non posso anticiparvi nulla, ma dal mercato ci si deve sempre aspettare di tutto. Siamo in pista da tempo, ci sono idee e sto già parlando con tante società. Non credo però che i club faranno tantissimo, a gennaio è sempre complicato inserire dei nuovi. Ho trattative già in essere, anche se non mi aspetto granché, in generale".