Bui: "Milan, soffro. Una volta era l'università del calcio"
Gianni Bui, attaccante anni Sessanta e Settanta, è legato molto al Torino e anche al Milan (oltre che al Verona). E con lui abbiamo parlato dei problemi dei granata e dei rossoneri. Si parte dal Milan: "Soffro perchè una volta arrivare al Milan era come essere all'università. Ero con rivera in camera - racconta a TMW - ma fui sfortunato perchè sono stato costretto ad una serie di stop per le operazioni al ginocchio. Il Milan mi è rimasto nel cuore e parlando dell'attualità avrei aspettato a mandare via Giampaolo. Non vedo chiarezza nelle scelte, bisogna anche avere le... palle per insistere e aspettare. Il Milan di adesso ha perso smalto ma spero si risollevi presto con due-tre giocatori che diano mentalità. Serve vincere per un periodo lungo, non un paio di partite".
Ora però il Milan deve smettere di pensare a grandi traguardi?
"Deve pensarci ma non dirlo. Deve apparecchiare la tavola per poi mangiare. Non deve far proclami perchè se poi non arrivi a questi traguardi fai brutta figura. Deve iniziare a vincere le partite. E ricordarsi che si chiama Milan"
E il Torino?
"Soffro anche per il Toro. Non seguo così da vicino le vicende e spero che sia un periodo sfortunato. Vorrei vederlo sempre vincente. Mi piace Belotti che si batte sempre con generosità e vorrei che potesse avere ad assisterlo giocatori come li avevo io, Pulici, il Gringo Clerici o Claudio Sala. Zaza comunque mi piace, l'ho seguito spesso anche quando facevo l'osservatore per la nazionale".