Baldas ricorda Concetto Lo Bello. "Mi disse: sarai internazionale. Ebbe ragione"

"Ricordo con piacere Concetto Lo Bello anche perchè credo di essere stato l'ultimo arbitro che lui ha visto e seguito come commissario". Fabio Baldas, ex arbitro, ricorda a trent'anni dalla morte Concetto Lo Bello uno dei fischietti più importati a livello internazionale e che detiene il record di partite arbitrate in serie A (328).

Che cosa le torna in mente in particolare di Lo Bello?
"Non lo avevo mai conosciuto personalmente e mi ricordo che un giorno, siamo nel 1989, entrò nello spogliatoio all'Olimpico e io sbiancai nel vedere questo omone venirmi incontro. Gli ho dato del lei in segno di grande rispetto nei confronti di una persona che ha fatto la storia, ma lui si arrabbiò come una iena e mi disse. "Qui ci si dà del tu, sennò ti attacco al muro". Fu così che mi mise a mio agio. E prima di salutarmi mi disse. "Diventerai internazionale". Cosa che in effetti è successa qualche mese dopo".

Che arbitro è stato?
"Un grandissimo arbitro. Parliamo naturalmente di un calcio diverso rispetto a quello attuale, c'era ancora la tv in bianco e nero. Ma con la sua personalità andava a nozze: dirigeva e non aveva problemi a portare in fondo le partite. Ricordo qualche momento di contrasto con Nereo Rocco: Lo Bello dopo le sue proteste andò verso la panchina e Rocco allora si tolse il capello... Ma ricordo anche il giorno in cui di fronte alla moviola di Carlo Sassi ammise un suo errore in uno Juventus-Milan".

E' stato il miglior arbitro italiano magari anche meglio di Collina oppure è difficile stabilire una graduatoria?
"Non si può dire chi sia stato il più bravo, sono due tipi di calcio diversi. Lo Bello, ripeto, è stato un grandissimo arbitro, ma dire chi era il migliore è impossibile perchè sono epoche diverse. Il fuorigioco tanto per fare un esempio veniva fischiato molto meno, non c'era la velocità di oggi a cento all'ora. E' come fare paragoni tra Maradona e Pelè".