Avv. Mazzucato: "Tre strade possibili per la Juventus domani, ecco quali"
L'avvocato Alessandro Mazzucato, agente ed esperto di diritto sportivo, ha parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com: "Essendo un organo di legittimità come la Cassazione, non decide sulla quantificazione della penalizzazione ma valuta se, durante il procedimento, siano stati commessi errori procedurali. Sono tre le strade percorribili domani: un annullamento della sentenza con restituzione dei 15 punti, oppure una conferma della pronuncia federale o la terza strada, un annullamento della sentenza con rinvio della questione alla Corte Federale d'Appello per un nuovo giudicato. E lì potrebbe esserci una rimodulazione, ma a quel punto fatta da un organo di merito. E in attesa della pronuncia sarebbero restituiti i 15 punti, il Collegio domani comunque avrà il suo daffare, la decisione è importante e andrà a incidere sulla prossima stagione della Juventus".
La carta Covisoc può essere una chiave?
"Non so quali documentazioni siano state allegate, ma l'aver fatto richiesta di quella carta in particolare, e che si sia arrivati fino al TAR per ottenerla, è un elemento che può andare in favore della Juve qualora i legali decidessero di utilizzarlo".
La penalizzazione a stagione in corso non è un'anomalia?
"Non si può parlare di anomalia in senso stretto, è la Giustizia Sportiva che ha tempi molto rapidi, non può attendere quelli della Giustizia Ordinaria. A Torino è stata aperta l'Inchiesta Prisma con passaggio delle carte alla Procura Federale, che a quel punto aveva i tempi stretti. Non penso si potesse fare diversamente, di sicuro non è stata una situazione d'aiuto per il campionato. La qualificazione alla Champions serve alla Juventus per poter mantenere il progetto sportivo. Ancora è presto, ma c'è il filone sulla manovra stipendi e anche lì si sono chiuse le indagini: eventuali sanzioni si avranno a campionato chiuso in questo caso, ma non poteva andare altrimenti".
Come elevare la professionalità degli agenti?
"Da anni la categoria è nel mirino e generalizzare è sbagliato. Conosco tanti agenti assolutamente onesti e che lavorano molto. Si tende sempre a vedere il rotocalco, come dico io, solo ciò che appare. Dietro però c'è lavoro, studio, preparazione, viaggi... Domani ci sarà la prima prova dell'esame FIFA e in Italia, per garantire maggiore tutela agli assistiti, abbiamo una legge dello Stato che disciplina il percorso. Sono tre esami, una parte scritta al CONI che serve per un successivo esame orale. La specializzazione può essere fatta in una federazione professionistica, la stragrande maggioranza va in FIGC. Si tratta di maneggiare il diritto privato, quello amministrativo e quello sportivo: serve una preparazione di base non indifferente. Con la deregulation che c'è stata, alla quale Assoagenti è sempre stata contraria, potevano iscriversi con una sorta di autodichiarazione al registro e questo è sbagliato. Il problema maggiore sono i falsi agenti, quelli che millantano il titolo e fanno il procuratore ma senza potere. E quasi neanche sono perseguibili... Esercitare l'attività senza titolo è esercizio abusivo della professione, reato del Codice Penale, e getta ombre sui regolari".
Come siamo messi sugli stadi? Siamo dietro anche alla Turchia?
"Sicuramente la candidatura a Euro 2032 può essere un salvagente per l'intero movimento, magari slegherà dalla burocrazia che c'è. Gli impianti che abbiamo qui sono datati salvo pochi esempi. Penso alla Bundesliga, dove gli stadi sono praticamente tutti di proprietà dei club. In Inghilterra idem, anche se ormai la Premier è una galassia a parte. La Turchia non è più un paese arretrato: il loro campionato è cresciuto. Gli stadi devono essere vissuti al di fuori delle partite di calcio, porto l'esempio degli Stati Uniti anche: certo, lì le gare degli altri sport durano ore e serve svago, ma il loro è un movimento di crescita costante e parte dallo stadio. Il futuro va in questa direzione".
Capitolo scouting.
"La tecnologia è fondamentale, per lo scout però può essere un aiuto per fare da scrematura iniziale a base di statistiche. Ben venga il connubio, vedere dal vivo però rimane fondamentale nella valutazione".
Ci spiega pro e contro della clausola di risoluzione inserita nei contratti?
"Lo strumento serve a evitare che certi club acquistino giocatori a valutazioni ritenute inferiori. Nasce in Spagna, ricordo Figo e gli altri Galacticos che avevano centinaia di milioni sulla clausola. Apponendola è come un patto tra società e calciatore, formalmente sarebbe quest'ultimo a dover versare l'importo ma nei fatti è la società acquirente".