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Arcadio: "Zeman un esempio. Pippo Inzaghi è una scommessa"

ESCLUSIVA TMW - Arcadio: "Zeman un esempio. Pippo Inzaghi è una scommessa"TUTTO mercato WEB
mercoledì 11 ottobre 2023, 19:15Serie A
di Luca Esposito

Ha giocato a Salerno per un anno e mezzo, quanto è bastato per apprezzare le potenzialità della piazza e per apprendere tanto da un maestro come Zeman. A distanza segue ancora la Salernitana e ricorda con piacere quei 6 gol che fruttarono punti pesanti per una squadra che cullò fino alla fine il sogno promozione. Per commentare le vicende di casa granata, la redazione di Tuttomercatoweb ha contattato l'ex attaccante della Salernitana Antonio Arcadio. Ecco le sue dichiarazioni:

Lei era a Salerno con Zeman, a distanza di tanti anni si aspettava di vederlo ancora in panchina e ad alti livelli?
"Sì. Quando hai questa passione per il tuo lavoro riesci ad andare oltre ogni cosa. Competenze e capacità sono straordinarie, quanto di buono sta facendo a Pescara non mi sorprende nè mi meraviglia che stia allenando. E' un tecnico che si mette a disposizione della squadra e, oltre ai risultati della squadra, tiene tanto alla crescita individuale".

Esonerato Sousa, si aspettava questo epilogo?
"Oggi il calcio è cambiato tantissimo rispetto al passato, se non ottieni risultati nell'immediato vieni sollevato dall'incarico. Si guarda solo ed esclusivamente il punteggio al termine dei 90 minuti e non le capacità e le competenze. Ricordo che Franco Colomba, alla Reggina, non partì benissimo ma patron Foti lo riconfermò e gli amaranto avviarono una cavalcata straordinaria che tutti ricordiamo. Sousa ha fatto un grande lavoro l'anno scorso, stavolta le cose andavano diversamente. Borja Valero lo ha definito come il miglior tecnico avuto in carriera"

Sousa può aver pagato le tante dichiarazioni polemiche in conferenza?
"Faccio un discorso generale: trovo folle che un allenatore faccia cose che non comportino un'unità d'intenti col presidente e col direttore sportivo. Alla fine conta il bene comune. A volte i modi di esprimersi possono creare qualche corto circuito e alimentare pensieri strani. Non sai mai se si vuole entrare in contrasto o se si lancia un messaggio all'ambiente. Forse Sousa chiedeva pazienza e riteneva che ci volesse tempo per ottenere risultati".

Come può una squadra che mantiene la stessa ossatura offrire risultati differenti?
"Non bisogna dimenticarsi che nel calcio ci sono tante variabili e non sempre ti giocano a favore. In questo frangente l'episodio va contro la Salernitana. Ho visto parte della gara col Monza, sul 2-0 la Salernitana ha avuto 4 occasioni in 10 minuti e poi ha preso gol su calcio di rigore. Se fai il 2-1, chi ti dice che non puoi pareggiarla? E' chiaro che ora bisognerà essere più cinici e badare al concreto. Al di là della tattica e della tecnica ci vorrà la capacità di sfruttare l'episodio, di far gol anche se tiri in porta una sola volta. E' questione di fame, i dettagli fanno la differenza. A volte basta una palla sporca per cambiare la storia di una singola partita e di un intero campionato".

Inzaghi è l'uomo giusto? La piazza è divisa...
"E' una scommessa del presidente e del direttore sportivo. Le due parentesi in A con Bologna e Benevento non sono state favorevoli. Va sostenuto e aiutato. In B ha fatto grandi campionati, ora si ritrova in una situazione difficile e occorrerà serenità. I giocatori vanno messi nelle condizioni di potersi esprimere, ogni allenatore ha le sue idee e dovrà portare il gruppo dalla sua parte. E' importante creare sinergia e alchimia affinché tutti siano contenti e soddisfatti. La posta in palio conta molto, c'è una salvezza da conquistare".

Difesa troppo perforata...
"Non bisogna mai mettere la croce solo addosso alla difesa, nel calcio di oggi è fondamentale parlare di fase difensiva comprendendo anche centrocampisti e attaccanti. Occorre ritrovare compattezza di squadra e tutti ne trarranno benefici. Secondo me non è una questione tra 4-3-3 o 3-5-2: conta la predisposizione da parte degli interpreti".

Giusto dare fiducia a De Sanctis?
"Quando i risultati non vengono sono tutti in discussione. Il direttore sportivo difficilmente paga, anche se ci sono delle eccezioni. In questo caso specifico bisogna capire quale sia l'orientamento del presidente. Evidentemente è soddisfatto dell'operato di De Sanctis e ritiene che la rosa sia valida e che aveva bisogno di un altro allenatore per esprimersi al meglio".

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