Aguilera: "Genoa, che brividi ad Anfield. Ora però serve un nuovo Skuhravy"
Che coppia con Skuhravy. E anche con Casagrande. Pato Aguilera, attaccante guizzante e dalla indiscusse capacità tecniche, è stato un autentico idolo dei tifosi del Genoa e poi del Torino, con cui ha conquistato anche una Coppa Italia. "Il nostro era un calcio diverso da quello di oggi - racconta a Tuttomercatoweb.com - ma quante emozioni e che passione intorno a me e al calcio italiano. Genova e Torino me le porto nel cuore".
Genova è stata una tappa fondamentale nella sua carriera...
"Amo quella città. E' stata davvero una dei momenti più importanti per me. Mi vollero il presidente e Scoglio. Ma di quel periodo, visto che sono stato lì per tre anni, voglio citare anche Bagnoli, un grande tecnico davvero".
Dove viveva a Genova?
"A Pegli. Io ho sempre preferito prendere casa vicino al centro sportivo. In cinque minuti ero al campo. Ricordo la gente che mi fermava, voleva parlare, mi dimostrava affetto. Sono due anni che non vado a Genova, ho voglia di tornare. E mi sembrerà molto strano e triste non poter riabbracciare alcuni amici che non ci sono più come l'avvocato Carlo Biondi o Pippo Spagnolo. A Genova sono stato così bene che mi sentivo come in Uruguay. Anche quando sono tornato dopo aver smesso di giocare, sono stato accolto trionfalmente a Marassi. I tifosi genoani sono passionali e sanguigni, come quelli del Toro. Solo che a Genova le persone sono più vicine al campo e ti possono coinvolgere di più".
La partita più bella?
"Sicuramente quando col Genoa abbiamo vinto a Liverpool nella stagione '91-92. Quel giorno per la prima volta da quando giocavo a calcio avevo una sana paura. Per l'ambiente in cui entravamo, così pieno di frastuono, fascino e storia. Però poi giocammo una gara eccezionale, ne uscimmo con un successo, fummo la prima squadra italiana a prendersi la vittoria ad Anfield Road. Resta qualcosa unico per me e per tutti i genoani. Quella mia doppietta al Liverpool non si può dimenticare".
Con Skuhravy formava una coppia perfetta...
"Ci completavamo. Devo dire che mi manca Tomas. Spero di rivederlo presto. Era facile giocare con lui. L'anno in cui andammo in Uefa segnammo quindici gol a testa. Io tiravo anche i rigori, a differenza di Tomas".
Scoglio com'era?
"Fu lui a dire al presidente di prendermi. Era andato una volta a seguire Perdomo (il suo connazionale che poi giocò in rossoblù, ndr) e notò anche me. Era davvero il Professore. Ti diceva sempre le cose giuste, come muoverti in campo, come staccarti dalla marcatura. Ma ripeto, voglio citare anche Bagnoli. Fu straordinario. Mi diceva sempre: non aver paura di giocare a calcio".
L'esperienza al Torino come fu?
"Bella e ricordo tra le altre cose quando eliminammo la Juventus dalla Coppa Italia dopo due pareggi in semifinale. E all'aeroporto dopo la finale a Roma quanta gente in aeroporto".
Anche al Toro gran coppia con Casagrande...
"Sì, Walter era più tecinco di Skhuravy e amava venire indietro per poi fare l'uno-due. Tomas aveva più forza e ti creava gli spazi con la sua esuberanza".
Di Mondonico cosa ricorda?
"Ha sapiuto portare il Torino ad un passo dalla conquista della Coppa Uefa, anche se io non c'ero perchè ero al Genoa. Capiva il gioco e le partite".
Adesso quali sono gli attaccanti che le piacciono?
"Lukaku per me è straordinario. E' potente fisicamente ma con la sua tecnica sa giocare con i compagni. Simeone non è un cattivo giocatore e poi certo c'è Lautaro Martinez, fantastico. E' un attaccante completo"
Dove lo vede nella prossima stagione? Il Barça pressa...
Se il Barcellona ha i soldi... Lautaro è un grande e può giocare ovunque".
Adesso lei fa l'osservatore. Lavora per un club?
"Lavoro per me e con Paco Casal (che è stato anche il suo agente, ndr)".
Oggi chi le piace degli uruguaiani in Italia?
"Bentancur è fortissimo ma vorreri parlare di un altro giocatore che è Valverde, ora al Real. Lo conosco da quando aveva quindici anni ed era al Penarol. E' straordinario e diventerà se non il migliore uno dei tre più forti al mondo. Aveva iniziato come regista ma ora gioca a tutto campo. E può ancora progredire".
Tra i talenti uruguagi chi segnala?
"Facundo Pellistri, ala del 2001 del Penarol. E' fortissimo, lo vogliono tante squadre in Europa. Ha esordito a 17 anni e ha giocato subito alla grande. E poi segnalo anche Facundo Bernal, sedicenne del Defensor Sporting".
Il Genoa quest'anno lo ha visto?
"Poco perchè non fanno vedere tante partite qui in Uruguay. Mi sembra che giochi bene ma non abbia uno che la butta dentro spesso. Servirebbe uno alla Skuhravy".
E il Torino?
"Mi piace molto Belotti, dà sempre tutto in campo".