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Ag. Caprile: "Empoli è l'unico presente reale per lui. Il resto si vedrà"

ESCLUSIVA TMW - Ag. Caprile: "Empoli è l'unico presente reale per lui. Il resto si vedrà"TUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Alaimo
giovedì 3 agosto 2023, 14:45Serie A
di Alessio Del Lungo

Graziano Battistini, agente tra gli altri di Elia Caprile ed Alessio Cragno, ha rilasciato un'intervista esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, nella quale ha parlato dei suoi assistiti, iniziando dal nuovo portiere dell'Empoli, che però è di proprietà del Napoli: "Perché sposare questo progetto? Ha fatto innanzitutto un passaggio di club, andando a far parte del Napoli, che è campione d'Italia e quindi un grande club. Empoli poi è una società seria, lavorano molto bene con i giovani, danno opportunità per cercare di valorizzarsi, di fare esperienze importanti a livelli massimi e quindi era un progetto molto interessante, da valutare e da sposare".

Sarà in grado di reggere la pressione dell'eredità di Vicario?
"Beh, lui ha fatto molto bene ed è diventato un'icona e un punto di riferimento per l'ambiente di Empoli. Ha lasciato veramente un'impronta importantissima, Elia deve solo stare tranquillo e sereno, pensando che Caprile è Caprile e dovrà solo fare il Caprile al meglio, dopodiché il campo dirà se sarà all'altezza di reggere le pressioni della Serie A. Io credo di sì, ma il campo sarà giudice unico e inequivocabile".

Da Corsi ad Accardi fino a Zanetti. Quanto è stato voluto Caprile?
"Credo sia stato molto cercato, non solo a chiacchiere, ma anche con i fatti e fa molto piacere. Adesso ha già iniziato il processo di grande lavoro per farsi trovare pronto e ripagare la fiducia che è stata posta in lui".

Quando Caprile sarà pronto per fare il titolare del Napoli?
"Fare le previsioni le faceva solo mago Merlino, io non sono un mago (ride, ndr) e quindi non mi azzardo a farle. Posso solo dire che in questo momento Napoli è presente per il fatto che ha fatto un investimento su Elia, ma il presente reale e l'unico che conta è Empoli e la realtà di Empoli. Di conseguenza tutto il resto si vedrà. Ora dovrà essere bravo, e lo sa benissimo. Sta lavorando duro per dimostrare di essere all'altezza dell'Empoli in Serie A. Altre cose si vedranno a tempo debito".

C'erano altri club pronti a prenderlo in prestito? Le big sono state frenate dal fatto che fosse del Napoli e che gli azzurri non lo avrebbero ceduto?
"È un ragazzo sicuramente molto stimato. Le valutazioni che fanno tutti i club, anche i più importanti, sono quasi tutte positive. E questo fa piacere. Ovvio che questo interesse forte del Napoli ha facilitato un po' certi discorsi, ma detto questo c'era e c'è grande interesse intorno ad Elia".

Dove deve migliorare di più e dove è ad un livello già alto?
"L'anno scorso ha fatto un campionato importante, farlo a Bari alla sua età significa dimostrare di avere il pedigree per provare a puntare veramente in alto e, step dopo step, bisogna cercare di alzare sempre un po' l'asticella. Si dice che abbia ampi margini di miglioramento quindi deve migliorare un po' in tutto. Per provare a puntare in alto bisogna assolutamente alzare l'asticella sempre e comunque e provare a farlo in tutte le cose: dalla personalità al carisma, dalla tecnica al fisico fino a quelle atletiche. È un ragazzo che ha le idee chiare, non gli si deve spiegare grosse cose perché sa già cosa deve fare. Conosce il percorso che deve fare e sa cosa deve metterci dentro".

Parlare di Nazionale adesso è un bene o un male per lui?
"La sua Nazionale ora è l'Empoli e lui deve lavorare forte per esserne all'altezza, ma lo sa benissimo. Il resto sono chiacchiere, è prematuro e non ha senso mettere il carro davanti ai buoi".

Passando all'argomento Cragno, che cosa vi ha spinto ad accettare Sassuolo?
"Bisogna premettere che un anno fa era in Nazionale, poi è successo quello che è successo... Cose che possono capitare. È un incidente di percorso che lo ha visto impossibilitato a fare qualcosa nonostante non abbia mai fatto niente per meritarsi questo incidente. Ha vissuto un anno molto difficile al Monza, malgrado il club si sia comportato sempre molto bene e non si possa dire niente su quella che è stata la gestione del club. È stata una scelta tecnica che va rispettata, non condivisa, ma rispettata. Ripeto, ha vissuto un'annata difficile, ma lo ha fatto in maniera propositiva perché ha veramente tanto carattere, tante palle sotto. Per questo nell'ambiente era stimato lo stesso".

Poi è arrivato il Sassuolo.
"Società seria, importante, che gli ha prospettato una sfida da fare e, di conseguenza, lo allettava nel provare a percorrerla e ad accettarla. L'ha accettata e vediamo cosa succede, ricordiamo che un anno fa era portiere dell'Italia. Dentro di lui non è cambiato niente, è rimasto tale e quale e credo sia un portiere di alto livello. Il Sassuolo ha fatto una mossa molto intelligente".

Che progetto c'è per Cragno?
"Quello di valutare un portiere di alto livello, cercando di fare un'operazione vantaggiosa anche a livello economico per quanto riguarda il trasferimento. Visto che il Sassuolo lavora bene, si è messo in una posizione favorevole nella valutazione del ragazzo. Vediamo che cosa succederà".

La carriera di Cragno è sotto gli occhi di tutti e parla per lui. Come mai però "solo" Empoli e Sassuolo si sono fatte avanti concretamente?
"L'annata difficile passata in panchina sicuramente non ha aiutato nel giudizio delle cose. Poi purtroppo viviamo in un mondo dove tanti giudizi vengono fatti in maniera superficiale e sono basati sulle mode: se giochi bene vai di moda e sei un fenomeno, poi, se per mille motivi non giochi due partite, tutti si dimenticano. Fa parte del gioco. Mi soffermo sulle valutazioni un po' più profonde, dove Cragno ha passato in Serie A annate altamente positive, con una costanza di rendimento molto alta, e a Cagliari lo ha sempre dimostrato. Purtroppo è successo quello che è successo, ma c'è grande voglia di riprendere il percorso interrotto a Monza".

Tornando sull'annata al Monza: ci sono state promesse non mantenute? Vi siete dati una spiegazione del perché non abbia mai giocato?
"No, è stata una scelta tecnica che non ho mai condiviso e mai capito, come tanti del resto. Alessio ha deciso di sposare il progetto Monza e i dati di fatto lo indicano in panchina dalla prima partita di Serie A inspiegabilmente. Sono scelte che vengono fatte e vanno accettate, fa parte del gioco. Non ha sicuramente fallito la stagione, non gli hanno mai permesso di giocarsela. C'è stato un anno sabbatico, ora si vuole riprendere ciò che gli è stato tolto in maniera forzata".

C'è il rischio che l'annata di Cragno possa ricalcare la scorsa?
"Ovviamente Alessio sa perfettamente quello che sta succedendo al Sassuolo. Con grande rispetto di un portiere di grande esperienza e con una carriera di tutto rispetto come quella di Consigli, Alessio ha deciso di rimettersi in discussione e ripartire in un ambiente nuovo per vedere cosa succede. Con il massimo rispetto per tutti, è conscio dei propri mezzi e ha deciso di andare a Sassuolo accettando una sfida. Vedremo che succederà".

Può ancora tornare nel giro della Nazionale?
"Gli manca solo l'opportunità. Una volta che avrà quella, dimostrerà il suo valore e potrà tornare nel giro della Nazionale".

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