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Dimarco: "La mia carriera è cambiata a Verona con Juric e D’Amico”

Dimarco: "La mia carriera è cambiata a Verona con Juric e D’Amico”TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
ieri alle 19:30Serie A
di Dimitri Conti

Federico Dimarco, esterno mancino dell'Inter, nel corso della sua intervista al BSMT, ha ripercorso anche alcune tappe della sua carriera, tra le quali anche quella a suo giudizio decisiva con l'Hellas Verona: "Quell'anno e mezzo lì a Verona è stato il cambiamento della mia piccola carriera. È stato un insieme di cose: il mister (Juric, ndr) mi ha dato la possibilità di esprimere le mie qualità e il direttore (D'Amico, ndr) è stato chiaro fin dall'inizio. Altri non hanno fatto così: nel calcio è facile dire le cose e poi non fare i fatti, invece lui è stato di parola. Ogni volta che li vedo, infatti, li saluto sempre".

Dimarco ha parlato poi anche delle altre esperienze vissute lontano dall'Inter, come Empoli e Sion in Svizzera. "Sono andato in prestito all'Empoli, un anno dove ho giocato 13-14 gare ma non ero sceso tantissimo in campo. L'anno dopo avevo delle squadre che mi volevano, ma come giovane riserva del titolare più esperto. Non ero d'accordo e sono andato in Svizzera".

Sulla parentesi elvetica, invece, dice: "Parto benissimo col Sion, prima gara di campionato e rottura del metatarso: quattro mesi fermo. Rientro che era cambiato l'allenatore, a gennaio siamo ultimi e penultimi e succede una cosa folle. Il presidente ebbe la bella idea di mandarci una settimana a fare il militare con le forze speciali francesi, per punizione visto che eravamo ultimi. Abbiamo dormito nei campi col sacco a pelo. La mattina alle 6 svegli, a camminare 5-6 km, mangiavamo dentro le scatolette che scaldavamo col fornetto. L'abbiamo fatto a inizio gennaio, durante la sosta invernale. Quando me l'avevano detto non volevo andare, ma se lo facevi non ti pagavano. Un'esperienza estrema, addestramenti in cui ci facevano anche sparare. Era una punizione perché eravamo ultimi. Al rientro eravamo più carichi, ma io ho discusso con l'allenatore e non ho più giocato fino a fine anno".

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