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Dimarco: "Stimo Theo, avrei voluto giocare con Maicon. Fantacalcio? Thuram non lo schiero più"

Dimarco: "Stimo Theo, avrei voluto giocare con Maicon. Fantacalcio? Thuram non lo schiero più"TUTTO mercato WEB
ieri alle 20:38Serie A
di Simone Lorini

Nel corso della lunghissima intervista concessa a Gianluca Gazzoli per il podcast "Passa dal basement", Federico Dimarco ha parlato così del suo rapporto con gli altri calciatori: "Adesso mi prenderò gli insulti ma io stimo tantissimo Theo Hernandez come giocatore, da piccolo invece mi piacevano tantissimo Roberto Carlos e Maxwell. Ogni giocatore è diverso, io cerco di rubare e di farlo mio. Ho guardo e continuo a guardare tanti video del passato e pian piano sono diventato questo".

La giocata di cui sei più orgoglioso?
"La punizione contro la Sampdoria, il primo gol con l'Inter. Sia per il significato che per il gesto tecnico, lo farò a vedere a mio figlio quando sarà grande".

Come sono le dinamiche dello spogliatoio? Ci sono momenti di cazzeggio?
"All’Inter siamo tutti un gruppo di… una parola che non si può dire. Stiamo veramente bene insieme e si vede anche in campo perché in campo trasmetti ciò che sei nello spogliatoio. E nella squadra dell’anno scorso chiunque entrava dava sempre il massimo, e non è sempre facile perché di base chi non gioca non è mai contento. Poi ci sono giocatori con cui hai un rapporto migliore di un altro, io ad esempio ho ovviamente Bastoni con cui giocavo a Parma, Barella che conosco da quando avevo 14 anni, Matteo Darmian, Di Gennaro, Acerbi, poi c’è sempre Marcus. Lo ha già raccontato pure lui nel film dell’Inter, quando è arrivato, in lui non credeva nessuno, ci credevo solo io e infatti dopo lo scudetto ho cominciato a ricordarglielo. Gli dicevo sempre ‘ricordati che quando sei arrivato non ti voleva e cagava nessuno’ (ride ndr), io provo sempre a stuzzicarlo sia nei momenti più belli che in quelli più brutti. I giovani io li aiuto sempre, ma servono anche le bastonate. Stankovic l’anno scorso veniva con me a tutti gli allenamenti, robe che ai miei tempi non succedevano mai, ma per quello che ho passato cerco di aiutare i giovani. Con Ale poi abitavamo uno sopra l’altro, ma in generale sono così. Lo stesso è in Nazionale, quando sono arrivato in Nazionale ero uno dei più giovani, ora sono uno dei più vecchi, il calcio cambia velocemente. E quando cresci devi anche prenderti certe responsabilità".

Come funzionano i ritiri pre-partita?
“A noi dell’Inter piace fare i ritiri. Vediamo le partite insieme, ci divertiamo, scherziamo… A noi piace questa cosa qui. All’estero non c’è questo entusiasmo per il ritiro, a noi italiani piace. Troviamo un modo per divertirci".

C’è un’Inter in cui ti sarebbe piaciuto giocare?
"A parte quella del Triplete? Troppo facile quello. Mi sarebbe piaciuto giocare con Maicon, Eto’o, giocatore di uno spessore allucinante, ti trasferiva la sua aura già dalla tv, era incredibile".

Sul fantacalcio: "Ho tantissima richieste, sia su Instagram che dal vivo. La maggior parte delle persone ti scrive per quello, alla fine siamo tutti un po' allenatori. Io lo faccio con Basto, con Vicario, mio fratello e altri amici. Io da quando sono un professionista è la prima volta che lo faccio. Io quando un giocatore che ho in squadra fa assist, potere chiedere a Darmian, gli ho detto: "grande Matte, mi hai fatto +1 al fanta! In estate ho preso Thuram e l'ho pagato 190 crediti, quindi un bell'investimento. L'ho messo con il Monza, niente, con il Milan, con l'Udinese, ho preso un assist per Lautaro. Poi ho detto, testimoni i miei amici, prima della partita: 'Marcus lo lascio fuori e sono sicuro che fa gol'. Ha fatto tripletta. Ho sacrificato la mia squadra per l'Inter (ride, ndr). E non lo schierò più!".

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