"Ci ringrazia, ma aspetta l'Italia". Maldini e quel no al Venezuela valso l'arrivo in Azzurro
Se da giorni si dibatte continuamente sulla terza generazione Maldini in nazionale negli spazi di giornali e media, un po' più in sordina è passato l'avvento di Daniel in maglia azzurra a discapito di un'altra possibilità, per la precisione sudamericana. Il riferimento va alla scorsa primavera, quando ventilava l'idea di una convocazione del figlio d'arte - di madre venezuelana - con la Vinotinto. "Ero stato contattato, poi non ho saputo niente. Adesso hanno giocato contro l'Italia e se n'è tornato a parlare. Ma ripeto, io non ho sentito più nessuno", disse il fantasista del Monza in un'intervista a Sportweek poco dopo la sfida negli States tra i sudamericani e gli azzurri.
Rumors finiti oggi quasi nel dimenticatoio, sui quali diede delucidazioni, pochi giorni dopo, in esclusiva proprio ai nostri taccuini (LEGGI QUA l'intervista) Fernando Batista, ct del Venezuela: "Sì, ci ho parlato. Sia con lui che con Paolo, suo padre. Sappiamo che ha la possibilità di giocare con noi per via di sua madre, che è venezuelana. L’abbiamo invitato a partecipare a uno stage e al Preolimpico che si è disputato poco fa in Venezuela con l’Under 23. Daniel mi ha ringraziato fortemente, ma mi ha detto che per il momento preferisce proseguire così, vuole vedere se riesce a giocare con l’Italia. Noi ci abbiamo provato, io ho parlato sia col padre che con lui per invitarlo a giocare. Per il momento ha apprezzato molto, ma vuole aspettare e capire se riuscirà a giocare un giorno con l’Italia, e uno lo deve rispettare".
Ebbene, l'Italia è arrivata. Daniel Maldini ha messo da parte l'opportunità sudamericana, non di poco conto ma neanche affascinante quanto l'idea di rappresentare il Bel Paese, come hanno già fatto più che dignitosamente prima nonno Cesare e poi papà Paolo. Si comincia da qui, dalla prima chiamata di Spalletti, aperto più che mai dal fallimento dell'Europeo - per sua stessa ammissione - all'accoglienza di giovani rampanti in nazionale maggiore. Una volta ringraziata e messa da parte la chance venezuelana, la speranza di tutta la famiglia Maldini è che questo sia solo l'inizio di una carriera, quella di Daniel, che tra Italia e Monza debba ancora spiccare il volo.