Bologna, Saputo on fire: la sua presenza a Casteldebole è travolgente. E motiva tutti
Un Joey Saputo così non si era mai visto a Casteldebole nell’arco degli ormai nove anni alla guida del Bologna. La sua presenza continua nella città emiliana coinvolge e contagia tutto l’ambiente a partire dal tecnico Thiago Motta per finire ai giocatori passando per la dirigenza. In passato le sue toccate e fuga una volta al mese erano sempre state viste in maniera negativa da parte della piazza che si augurava un maggior coinvolgimento del patron nella vita di tutti i giorni della squadra anche per la risoluzione di quei problemi quotidiani che dal Canada era difficile gestire.
La svolta di giugno - Come riferisce Stadio la svolta è arrivata questa estate quando Saputo ha deciso di trasferirsi a Bologna per essere più vicino all’ambiente. Non solo nei confronti della squadra, del suo braccio destro Fenucci o dell’area tecnica formata da Giovanni Sartori e Marco Di Vaio, ma anche di chi ha mostrato grande fedeltà al Bologna restando nell’ombra come il magazzinieri, le donne della lavanderia o il custode del Dall’Ara. Gesti che hanno colpito tutti e fatto sentire la vicinanza della proprietà.
Il nuovo piano di investimenti - Oltre a questo il presidente ha consentito “alla società di rivisitare quella che era la sua prima idea di rientro dagli investimenti fatti in passato, il che di conseguenza ha permesso all’area tecnica di confezionare un altro mercato e al tempo stesso di poter far fronte senza danni anche alle partenze di Arnautovic, Dominguez e Schouten. - si legge ancora nell’articolo - Certo, poi il resto lo hanno costruito Thiago Motta e i calciatori, e non è roba di poco conto. Sono state giocate solo 11 partite delle 38, questo è vero, ma è anche vero che la squadra è la prima a sapere che solo mantenendo questi concetti nella testa potrà proseguire questo percorso, che a oggi fa sognare tutta Bologna”.